Exomars 2020, missione confermata

La missione ExoMars 2020 è confermata: l'Italia potrà portare su Marte la propria tecnologia e un trapano che cercherà vita sotto il terreno marziano.
La missione ExoMars 2020 è confermata: l'Italia potrà portare su Marte la propria tecnologia e un trapano che cercherà vita sotto il terreno marziano.

La missione ExoMars 2020 è salva: dopo l’incidente che ha frenato il successo della missione 2016, infatti, nulla era scontato. Le analisi successive alla prima spedizione, e le indagini legate alla scoperta dei problemi che hanno portato allo schianto della sonda Schiaparelli sulla superficie marziana, hanno però messo sui giusti binari la corsa verso i finanziamenti necessari per la seconda missione. Oggi la notizia ha raggiunto la conferma che serviva per riavviare i motori e rilanciare i lavori: ci sono le giuste prospettive, c’è la volontà e (soprattutto) c’è il denaro. La missione ExoMars 2020, quindi, è ufficialmente confermata.

ExoMars 2020 inizia oggi

La firma è avvenuta in giornata a Roma da parte di ESA e Thales Alenia Space, siglando un contratto che assicura il completamento della componentistica europea necessaria per la spedizione 2020. «Presto il Trace Gas Orbiter esplorerà la questione dall’orbita: farà un inventario dettagliato dei gas traccia, come il metano, che potrebbero essere collegati a processi biologici o geologici. Il primo test degli strumenti scientifici dell’orbita è stato concluso di recente. Esso fungerà anche come relé delle comunicazioni per varie sonde – in particolare per il rover del 2020 e la piattaforma di superficie». Il contratto non garantisce soltanto il completamento degli elementi in progetto, ma anche la fondamentale fase di test necessari per assicurare il miglior approccio possibile alla missione.

Uno dei problemi procedurali che hanno probabilmente portato al parziale fallimento della prima missione è stato identificato in una fase di test non sufficientemente approfondita ed affidabile: il proseguimento dell’operazione ExoMars non potrà pertanto fare a meno di una fase di verifica preventiva adeguatamente finanziata ed eseguita, così da colmare le lacune antecedenti ed ottimizzare l’avvicinamento a Marte.

ExoMars è la pietra angolare del programma di esplorazione dell’ESA. Utilizzando il suo laboratorio miniaturizzato per la ricerca della vita e la tecnologia robotica avanzata, la missione esplorerà il pianeta rosso in cerca di nuove prove per rispondere alle domande che hanno a lungo affascinato l’umanità. A seguito del rinnovato sostegno dimostrato dagli Stati Membri dell’ESA al recente Consiglio a Livello Ministeriale, questo nuovo contratto ci permette di completare i modelli di volo degli elementi europei e di farci rimanere in pista per un lancio a luglio 2020.

David Parker, Direttore dei Voli Spaziali Abitati ed Esplorazione Robotica dell’ESA

Va ricordato come un elemento su tutti contraddistingua la presenza italiana sul vettore che dovrà atterrare su Marte: un trapano prodotto dalla Tecnomare (azienda controllata al 100% dal gruppo Eni) esplorerà in profondità il terreno marziano in cerca di tracce di vita.

L’obiettivo è quello di esplorare la crosta marziana, ipotizzando maggiori possibilità di presenza di vita laddove il terreno rappresenta una protezione e dove eventuali microorganismi potrebbero portare avanti attività metaboliche. Il ruolo italiano è stato pertanto fondamentale, cuore della missione ExoMars, e la firma del contratto è dunque anzitutto una grande conferma per l’industria aerospaziale nostrana.

A seguito del rinnovato sostegno dimostrato dagli Stati Membri dell’ESA al recente Consiglio a Livello Ministeriale, questo nuovo contratto ci permette di completare i modelli di volo degli elementi europei e di farci rimanere in pista per un lancio a luglio 2020. La costanza e la tenacità di entrambe le agenzie spaziali europea ed italiana hanno rassicurato tutti i partner del programma, e ci hanno permesso di continuare il nostro lavoro di produzione per andare avanti con questa nuova e molto complessa missione.

Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space.

Il comunicato dell’ESA lascia intendere un avvio immediato delle procedure, ripartendo in qualche modo da capo. La stessa sede dell’atterraggio, precedentemente identificata nella pianura di Oxia (ove un possibile ambiente umido passato potrebbe aver favorito eventuali forme di vita), sarà confermata soltanto 6 mesi prima del lancio. La preparazione durerà circa 2 anni, dopodiché il viaggio verso Marte durerà circa 9 mesi ulteriori. Poi, in 10 minuti di atterraggio, l’intera missione giocherà le proprie carte.

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