La self-driving car di General Motors

Anche General Motors punta sulla guida autonoma, come dimostra questo filmato realizzato con la tecnologia di Cruise nelle strade di San Francisco.
Anche General Motors punta sulla guida autonoma, come dimostra questo filmato realizzato con la tecnologia di Cruise nelle strade di San Francisco.

Al contrario di quanto fatto da realtà come Google, Ford, Uber ecc., General Motors ha mantenuto finora il massimo riserbo in merito ai propri progetti legati alla guida autonoma. Nei mesi scorsi il gruppo si è in qualche modo sbottonato, annunciando l’acquisizione della startup Cruise specializzata proprio nell’ambito delle self-driving car, che oggi attraverso il suo numero uno Kyle Vogt mostra la tecnologia messa a punto in azione.

Il filmato visibile in streaming di seguito è stato girato nel novembre scorso, dall’interno dell’abitacolo di un veicolo (una Chevrolet Bolt con motore 100% elettrico appositamente modificata) a guida autonoma sul quale si trovava anche Dan Ammann, presidente di GM e a capo della divisione che si sta occupando di self-driving car. La vettura si muove in modo piuttosto agile fra le strade della città californiana, fermandosi in prossimità dei semafori rossi e quando è il momento di dare la precedenza ai pedoni. Un portavoce della società ha aggiunto che, durante la fase di test, il punto di partenza e quello di destinazione possono essere comunicati all’auto mediante un’applicazione mobile.

General Motors non ha ancora comunicato i dettagli del proprio impegno relativo al progetto di guida autonoma, né gli obiettivi da raggiungere. Si ricorda che il gruppo, alla fine del 2015, ha investito 500 milioni di dollari in Lyft con l’obiettivo di favorire lo sviluppo e il perfezionamento di una tecnologia self-driving da dedicare ai servizi di ride sharing. Nell’ottobre scorso, attraverso le pagine del sito The Verge, Ammann ha affermato che per gli automaker si tratta di una sorta di lotta contro il tempo.

Il primo che riuscirà a portare le vetture autonome su larga scala e a farle funzionare in modo sicuro, vincerà. Ecco perché è importante testarle nel mondo reale.

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