40 milioni di Nintendo Switch entro il 2020

Stando alle previsioni dell'analista David Cole (DFC), la nuova console ibrida Switch di Nintendo arriverà a vendere 40 milioni di unità entro il 2020.
Stando alle previsioni dell'analista David Cole (DFC), la nuova console ibrida Switch di Nintendo arriverà a vendere 40 milioni di unità entro il 2020.

Tra poco più di un mese, Nintendo Switch farà il suo debutto ufficiale in tutto il mondo. È la nuova console della grande N, una piattaforma videoludica ibrida, concepita per offrire sia la comodità del gioco in salotto che la portabilità di un handheld, pur senza entrare in competizione diretta con la linea 2DS/3DS. Sarà in vendita anche in Italia a partire dal 3 marzo, al prezzo di 329,98 euro.

Secondo alcuni analisti, in questo caso particolare David Cole di DFC, Nintendo Switch potrebbe incontrare alcuni problemi al lancio per quanto riguarda la distribuzione: in primis a causa di una disponibilità inferiore rispetto alla domanda, che ha già portato alcuni rivenditori ad esaurire le unità acquistabili durante la fase di pre-ordine, poi per via di una line-up di titoli che al day one non fa certo gridare al miracolo. Se è vero che fin da subito sarà possibile vivere l’avventura di Link in The Legend of Zelda: Breath of the Wild, per Super Mario Odyssey bisognerà attendere fino alla stagione natalizia.

La partenza potrebbe essere rallentata da questi intoppi, dunque, ma sul medio-lungo periodo la console è destinata a giocare un ruolo da protagonista sul mercato: secondo Cole, entro il 2020 arriverà a piazzare circa 40 milioni di unità. Sarà determinante il supporto da parte degli sviluppatori di terze parti, vero e proprio tallone d’Achille nel caso di Wii U, tra le principali cause del fallimento.

Ci si aspetta una forte domanda, ma il dubbio principale riguarda come la piattaforma possa attrarre un vasto pubblico a partire dalle vendite delle festività 2017. Switch ha un comparto hardware interessante, potenzialmente in grado di raggiungere una fetta di mercato molto ampia. Ciò nonostante, il parco software limitato e la recente incapacità da parte di Nintendo nel lanciare nuovi prodotti ci hanno portati a rivedere le nostre previsioni per essere più conservativi.

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