Webcam e fotografia: Surveillance Landscapes

Con il progetto Surveillance Landscapes, il fotografo Marcus DeSieno trasforma le immagini catturate dalle webcam di tutto il mondo in una forma d'arte.
Con il progetto Surveillance Landscapes, il fotografo Marcus DeSieno trasforma le immagini catturate dalle webcam di tutto il mondo in una forma d'arte.

C’è chi ricorre al mezzo fotografico per raccontare il mondo in chiave documentaristica, chi punta l’obiettivo verso di sé in un’ottica di condivisione narcisista della propria immagine e chi invece destruttura le tecniche tradizionali per mischiarle a quelle più recenti e creare così una forma d’arte originale, inedita. Marcus DeSieno, con il suo progetto Surveillance Landscapes, rientra a pieno titolo in quest’ultima categoria.

Le immagini che produce possono sembrare a un primo sguardo uscite da un’epoca lontana, agli albori della fotografia, ottenute impressionando lastre primitive con la luce catturata da un foro stenopeico. Nulla a che vedere con gli scatti perfettamente definiti e correttamente esposti delle ottiche e dei sensori moderni. Invece non è così: si tratta di paesaggi immortalati dall’occhio elettronico delle webcam, in particolare da quelle diffuse in tutto il mondo e dedicate a impieghi come la videosorveglianza o il monitoraggio delle condizioni meteo. DeSieno ne ha passate in rassegna oltre 10.000, selezionando le inquadrature più interessanti fra quelle liberamente accessibili e fruibili in Rete.

Ha pazientemente effettuato gli screenshot delle riprese, selezionando i migliori, ottenendo però immagini a bassa risoluzione, tipiche degli streaming provenienti dalle webcam online. Per aggirare il problema legato alla definizione, le ha stampate e successivamente fotografate impiegando una macchina di medio formato a pellicola: il processo attenua l’effetto della pixelatura presente nel file d’origine e conferisce al risultato finale un taglio artistico, che richiama alla mente i paesaggi fotografici del XIX secolo, quasi a simulare la prima immagine di Niépce. Sul sito ufficiale dell’autore è possibile osservare l’intera galleria, costantemente aggiornata con l’inclusione di nuovi scatti.

A innescare la scintilla che ha dato vita al progetto, racconta DeSieno, sono stati i fatti che hanno visto Edward Snowden coinvolto nello scandalo datagate nel 2013. La molla è scattata sentendo parlare delle webcam che costantemente osservano ogni angolo del pianeta, mettendo talvolta a repentaglio la privacy e la riservatezza delle persone, spesso a loro insaputa. Il fotografo ha così scelto di sfruttarle in qualità di mezzo artistico anziché come occhio per spiare le vite degli altri.

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