IBM crea un hard disk atomico

Gli scienziati di IBM hanno realizzato un sistema di storage microscopico che permette di scrivere e leggere un bit di informazione in un singolo atomo.
Gli scienziati di IBM hanno realizzato un sistema di storage microscopico che permette di scrivere e leggere un bit di informazione in un singolo atomo.

IBM ha annunciato un importante risultato che potrebbe segnare il futuro dei sistemi di storage. I ricercatori guidati dal Dottor Christopher Luzt hanno creato il più piccolo magnete del mondo, riuscendo a memorizzare un bit di dati in un singolo atomo. Per confermare il successo dell’esperimento è stato utilizzato un microscopio ad effetto tunnel, inventato proprio da IBM e per il quale i suoi inventori hanno ricevuto il Premio Nobel per la fisica nel 1986.

Gli hard disk attuali usano circa 100.000 atomi per immagazzinare un bit di informazione. La possibilità di leggere e scrivere un bit in un atomo apre le porte allo sviluppo di dispositivi di memorizzazione più piccoli e con una densità di storage più elevata. In futuro si potrà, ad esempio, conservare tutto il catalogo di iTunes (oltre 35 milioni di brani musicali) su un device grande come una carta di credito. I bit magnetici sono le fondamenta di hard disk, nastri e memorie magnetiche. Gli scienziati di IBM hanno dimostrato che è possibile portare la tecnologia a livello atomico.

I ricercatori hanno utilizzato atomi di olmio, una terra rara, appoggiato su una superficie di ossido di magnesio che consente di mantenere l’orientamento magnetico anche in presenza di altri magneti. Per scrivere il bit nell’atomo, ovvero per cambiare l’orientamento dei poli da 0 a 1, gli scienziati hanno indotto una corrente con la punta del microscopio ad effetto tunnel. La lettura del bit di informazione è avvenuta invece misurando la corrente magnetica che attraverso l’atomo.

Atomo di olmio usato per memorizzare un bit.

Atomo di olmio usato per memorizzare un bit.

La tecnologia permette inoltre di scrivere e leggere in due atomi in maniera indipendente, anche quando sono separati da un distanza di appena un nanometro. La capacità di storage è quindi 1.000 volte superiore a quella degli attuali hard disk o memorie a stato solido. Si tratta però di un sistema non alla portata di tutti, in quanto richiede un microscopio raffreddato con elio liquido che opera in condizioni di vuoto estremo.

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