L'MP3 è morto, lunga vita all'MP3

Il Fraunhofer Institute for Integrated Circuits annuncia ufficialmente il termine del supporto al formato in grado di cambiare il mondo della musica.
Il Fraunhofer Institute for Integrated Circuits annuncia ufficialmente il termine del supporto al formato in grado di cambiare il mondo della musica.

MP3, per intero “Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3”. Più che un’estensione o un acronimo, una sigla che ha segnato un’epoca, divenuta simbolo e icona di un nuovo modo di intendere la musica. Un formato in grado di cambiare per sempre le modalità di distribuzione e fruizione dei file audio, che negli ultimi due decenni ha spalancato le porte all’avvento di una categoria tutta nuova di dispositivi (iPod in primis) e sollevato accese discussioni legate al tema della pirateria.

Ora è ufficiale: l’MP3 è morto. Ad annunciarlo i responsabili del Fraunhofer Institute for Integrated Circuits, che alla fine degli anni ’80 hanno gettato le basi per lo sviluppo del formato e dei suoi codec, con la prima release datata 1993 (prendendo spunto dal lavoro fino ad allora condotto dalla University Erlangen-Nuremberg). Il 23 aprile l’istituto ha terminato il programma di licenze per alcuni dei brevetti legati alla tecnologia.

Il futuro è altrove, in algoritmi di compressione più efficienti e in grado di gestire meglio le frequenze, nelle ormai onnipresenti piattaforme e nei servizi di streaming, nel formato AAC (Advanced Audio Coding). Difficilmente, però, gli MP3 scompariranno: sono divenuti uno standard de facto, possono essere riprodotti da qualsiasi device in commercio e grazie ad accorgimenti come il bitrate variabile occupano poco spazio, con un rapporto peso-qualità ancora oggi più che soddisfacente per la maggior parte degli utenti.

Il team del Fraunhofer Institute for Integrated Circuits al lavoro sul formato MP3 nel 1987

Il team del Fraunhofer Institute for Integrated Circuits al lavoro sul formato MP3 nel 1987

Cosa accadrà, ora? Con tutta probabilità nulla, almeno nell’immediato. Nel corso degli anni il posto ora occupato dagli MP3 sarà ereditato da AAC o da altri formati più performanti. Al “Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3” verrà però sempre riconosciuto un ruolo di fondamentale importanza nel plasmare una nuova era, nonché la capacità di aver segnato un passaggio epocale, di entità paragonabile se non addirittura superiore a quanto avvenuto con il salto dai vinili alle musicassette e successivamente ai CD.

Una curiosità: in pochi ne sono a conoscenza, ma tra i “padri” dell’MP3 c’è anche un italiano. Leonardo Chiariglione, classe 1943, è un ingegnere che insieme a Hiroshi Yasuda ha fondato nel 1998 il comitato MPEG da cui sono poi nati standard come MPEG-1, MPEG-2 e appunto MP3.

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