Cina: partner rivendevano di nascosto dati Apple

Alcuni dipendenti di un fornitore Apple avrebbero sottratto dati relativi ad alcuni account degli utenti, per poi rivenderli alle società di marketing.
Alcuni dipendenti di un fornitore Apple avrebbero sottratto dati relativi ad alcuni account degli utenti, per poi rivenderli alle società di marketing.

Avevano sottratto grandi quantità di dati relativi ad account Apple, per poi rivenderli a società di marketing e tracciamento, il tutto all’oscuro dell’azienda di Cupertino. È questo il caso che sarebbe stato di recente scoperto in Cina, così come riportano alcune testate governative locali: dei fornitori della mela morsicata, infatti, avrebbero illecitamente distribuito informazioni riservate di cui sono entrati in possesso. I malintenzionati sarebbero però stati scoperti dalla polizia e già affidati alla giustizia.

Secondo quanto reso noto, la polizia di Zhejiang avrebbe arrestato 20 dipendenti di un fornitore legato ad Apple, sebbene il nome dell’azienda in questione non sia stato reso noto. Gli arrestati, a cui si aggiungono due soggetti esterni all’azienda in questione, avrebbero fatto parte di un mercato illecito di scambio di dati personali, a scopo principalmente di advertising.

Stando alle ricostruzioni fornite da CNet, i dipendenti avrebbero raccolto illecitamente un gran numero di informazioni connesse agli utenti di Cupertino, tra cui nomi, numeri di telefono, Apple ID e altro ancora. Il tutto per rivenderli tra i 10 e i 180 yuan l’uno, per un monte affari totale di 50 milioni di yuan, pari a 7.36 milioni di dollari. Dalle prime indagini condotte dalla polizia, pare che questi dati venissero ceduti a società di marketing diretto, per la promozione di offerte pubblicitarie.

Secondo gli agenti, i malintenzionati potrebbero aver avuto accesso indebito a un sistema interno di Apple, forse connesso a riparazioni e analoghi, per cercare di carpire informazioni utili sugli utenti. Il tutto accade mentre l’azienda californiana si sta impegnando al massimo nel garantire la privacy dei propri consumatori, sia con una crittografia end-to-end per iOS e i servizi correlati, quali iMessage, che confrontando direttamente le richieste governative, basti pensare al caso che ha visto contrapposta proprio Apple all’FBI.

La polizia ha confermato di essere riuscita a smantellare questo singolare mercato illecito e, sebbene al momento non vi siano certezze in merito, sembra che i dati sottratti abbiano riguardato unicamente utenti cinesi, a cui le società di marketing locali appaiono maggiormente attratte.

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