AGCOM: cresce la fibra, male l'uso di internet

AGCOM ha presentato la nuova relazione annuale 2017 dove emergono alcuni segnali incoraggianti per la crescita della banda larga in Italia.
AGCOM ha presentato la nuova relazione annuale 2017 dove emergono alcuni segnali incoraggianti per la crescita della banda larga in Italia.

Il presidente dell’AGCOM, Angelo Marcello Cardani, ha presentato la nuova relazione annuale del 2017. Per quanto concerna la banda larga, Cardani evidenzia come ci siano segnali incoraggianti di crescita. Come evidenzia il rapporto, infatti, la copertura nazionale con reti a banda ultralarga fa un deciso balzo in avanti nel 2016, dal 41% delle unità abitative nel 2015 al 72% lo scorso anno, consentendo all’Italia un sostanziale avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda digitale europea. La percentuale di popolazione abbonata a reti a banda ultralarga passa dal 5% nel 2015 al 12% nel 2016, tuttavia l’Italia resta al 25° posto della classifica europea e ben al di sotto del valore medio di utilizzazione (media europea del 37%).

La crescita è dovuta all’aumento anche degli investimenti privati. Questi crescono del 6% nell’ultimo anno e del 32% nel biennio 2015-2016. Nel 2017 prosegue la crescita degli investimenti privati a cui si aggiungono i fondi pubblici destinati al secondo Piano di sviluppo della banda ultra larga. Allo sviluppo delle reti non sempre corrisponde una maggiore penetrazione, a dimostrazione di altre difficoltà nella diffusione dei servizi, tra cui i costi. La garanzia dell’accesso ad Internet ad alta velocità per tutti è ancora lontana, anche se la situazione è nettamente migliorata negli ultimi tre anni. Per gli accessi a Internet con connettività sopra i 30 Mbps si passa dall’1% del 2013 al 15% nel 2016; gli accessi da 10 a 30 Mbps passano dal 18 a 37%, quelli inferiori ai 10 Mbps passano dall’81% al 48%.

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Gli accessi tra i 2 e i 20 Mbps hanno raggiunto, comunque, il 97% delle abitazioni. Un minore divario mostra, infine, la copertura media nazionale delle reti mobile di ultima generazione 4G, che raggiunge nel 2016 una quota dell’86% contro una media europea dell’84%.

Se, dunque, il settore della banda larga prova ad alzare la testa, va abbastanza male nell’utilizzo di Internet. La relazione, infatti, esplicita come solo il 60% della popolazione utilizza Internet. Un livello che pone l’Italia al penultimo posto della classifica Ue di utilizzo di Internet.

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