La Cina censura WhatsApp e Winnie the Pooh

Il governo cinese ha bloccato l'invio di immagini e video, ma la censura di WhatsApp potrebbe diventare completa con il ban dei messaggi di testo.
Il governo cinese ha bloccato l'invio di immagini e video, ma la censura di WhatsApp potrebbe diventare completa con il ban dei messaggi di testo.

Da tempo Facebook e Instagram non sono accessibili agli utenti cinesi. Ora il governo locale ha completato l’opera di censura dei servizi forniti dall’azienda di Menlo Park, bloccando anche WhatsApp. Al momento il ban è parziale, in quanto il famigerato “Great Firewall” filtra principalmente foto e video, ma è probabile che la censura diventi completa con il blocco dei messaggi di testo. Anche il simpatico Winnie the Pooh non sembra molto gradito dai politici cinesi.

WhatsApp è solo l’ultimo dei servizi offerti dalle aziende occidentali ad essere bloccato dal sistema di controllo utilizzato dalla Cina per impedire la diffusione di notizie ostili al governo. Anche Google, Gmail e Twitter sono inaccessibili. Inoltre, in base alle leggi in vigore, tutte le società devono obbligatoriamente conservare i dati su server dislocati nel paese. Proprio per questo motivo, Apple ha recentemente aperto un data center nella provincia di Guizhou. L’impossibilità di condividere immagini e video potrebbe essere correlato alla morte del dissidente Liu Xiaobo avvenuta il 13 luglio 2017. Secondo alcuni difensori dei diritti umani, il governo cinese ha bloccato soprattutto messaggi con foto del Premio Nobel per la pace inviati in chat private e di gruppo.

Negli ultimi mesi è stata avviata una battaglia contro le VPN usate dagli utenti per eludere il blocco del Great Firewall. Molte app sono state rimosse dagli store e si prevede un ban completo delle VPN non autorizzate a partire da febbraio 2018. L’eventuale censura completa di WhatsApp potrebbe avvantaggiare WeChat, l’app di messaggistica più popolare in Cina. Il servizio offerto da Tencent non usa la crittografia, quindi è più semplice controllare e intercettare i messaggi.

Anche Winnie the Pooh è finito sotto la scure della censura cinese. Il simpatico orsacchiotto della Disney viene spesso usato in immagini che raffigurano il Presidente Xi Jinping, in quanto la somiglianza è piuttosto evidente. Tutte le immagini di Winnie the Pooh vengono cancellate su WeChat e quando l’utente tenta di inviare un messaggio contenente un riferimento all’orso visualizza un messaggio di errore.

Winnie the Pooh e Xi Jinping

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