Roomba: nessun problema di privacy dal mapping

iRobot rasserena i proprietari di un prodotto Roomba, spiegando come la raccolta dei dati del mapping prevedano sempre il consenso da parte degli utenti.
iRobot rasserena i proprietari di un prodotto Roomba, spiegando come la raccolta dei dati del mapping prevedano sempre il consenso da parte degli utenti.

Il mapping della casa effettuato dai più recenti dispositivi Roomba non mette a repentaglio la privacy degli utenti. Lo specifica Colin Angle, CEO di iRobot, a seguito della pubblicazione di un approfondimento da parte di Reuters, in merito alla possibile cessione dei dati a terzi per migliorare le funzionalità dei dispositivi per la smart home. L’azienda richiede il permesso dei proprietari per raccogliere dati sulla mappatura e, fatto non meno importante, nessuna informazione viene condivisa con terzi.

Le precisazioni del CEO, riportate da TechCrunch, arrivano a seguito delle preoccupazione sollevate dagli utenti sui social network, dopo la pubblicazione dell’intervento di Reuters nella giornata di ieri. In un interessante approfondimento, si è ipotizzato un futuro dove i dati della mappatura delle abitazioni vengano condivisi con le terze parti, quali Apple, Google e Amazon, per migliorare le funzioni integrate di tutti i dispositivi della smart home. L’agenzia ha specificato come qualsiasi azione richiederà comunque il consenso dei proprietari, tuttavia l’intervento di Angle è volto a una maggiore e definitiva chiarezza.

iRobot prende molto seriamente la privacy e la sicurezza dei suoi clienti. Chiederemo sempre il vostro permesso anche per salvare i dati della mappatura.

Non è però tutto, poiché il CEO sottolinea come non vi siano piani attuali per la vendita o la cessione di queste informazioni a terzi:

iRobot non ha vagliato piani per vendere i dati.

Qualsiasi siano le decisioni future del gruppo, poiché i dati in questione potrebbero rappresentare un valore per lo sviluppo di nuovi device o per migliorare le funzioni degli attuali, verrà quindi sempre richiesto l’esplicito consenso dei proprietari. La salvaguardia della riservatezza di queste informazione, infatti, è una priorità per iRobot.

La precisazione dovrebbe perciò rasserenare gli utenti, a seguito delle numerose interpretazioni apparse nella giornata di ieri sui social network, soprattutto da proprietari di aspiratori e lavapavimenti intelligenti colti di sorpresa e preoccupati per la sicurezza delle loro abitazioni.

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