Nintendo Switch va forte, anche troppo

La console ibrida di casa Nintendo vende bene: la domanda rimane elevata, ma il gruppo non sembra intenzionato a incrementare i ritmi di produzione.
La console ibrida di casa Nintendo vende bene: la domanda rimane elevata, ma il gruppo non sembra intenzionato a incrementare i ritmi di produzione.

4,70 milioni di console vendute in meno di quattro mesi, più precisamente dal giorno del lancio in contemporanea mondiale (3 marzo) alla conclusione dell’ultimo trimestre (30 giugno). Una cifra sufficiente a comprendere il successo che sta riscontrando Nintendo Switch sul mercato (

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329,00 euro nel vecchio continente). Il numero assume ancor più rilevanza se lo si paragona a quanto fatto registrare da Wii U lungo tutto il suo ciclo vitale: 13,5 milioni di unità.

I nuovi risultati finanziari pubblicati dal gruppo nipponico non rivedono verso l’alto le previsioni di vendita di Switch, nonostante le richieste da parte di chi vuole (vorrebbe) acquistare la piattaforma, faticando però a trovarla: 13 milioni entro la fine dell’anno. Nintendo sembra dunque non aver alcuna intenzione di accelerare i ritmi di produzione, sebbene la domanda sia elevata. I giochi fin qui distribuiti sono invece 13,6 milioni, il che significa una media di circa tre titoli comprati per ogni possessore della piattaforma. Il lancio di produzioni del calibro di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Mario Kart 8 ha finora sostenuto il trend positivo e lo stesso accadrà senza dubbio nei prossimi mesi con l’arrivo di Super Mario Odyssey.

Nell’occasione la società ha parlato anche della linea 3DS/2DS, con gli handheld che continuano a vendere molto bene: 67,08 milioni di unità vendute a livello globale e 335,1 milioni di giochi. Nintendo sembra dunque aver saputo trovare la forza di rialzarsi e imboccare la strada giusta, dopo i risultati sottotono di Wii U. Lo dimostra anche il successo ottenuto dalle iniziative mobile dell’azienda (Super Mario Run su tutte) e dalle riedizioni in miniatura delle console storiche: riproporre NES (8-bit) e SNES (16-bit) a decenni di distanza dalle versioni originale ha scatenato entusiasmo a sufficienza per esaurire in tutta fretta le scorte.

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