Realtà aumentata: Google, da Tango ad ARCore

Tango appartiene al passato: nel futuro di bigG e della realtà aumentata c'è ARCore, un SDK che metterà la tecnologia AR a disposizione di tutti (o quasi).
Tango appartiene al passato: nel futuro di bigG e della realtà aumentata c'è ARCore, un SDK che metterà la tecnologia AR a disposizione di tutti (o quasi).

Presentato in grande stile come una tecnologia in grado di sfruttare appieno le potenzialità della realtà aumentata, il progetto Tango non si è rivelato in grado di ottenere il successo sperato, almeno dal punto di vista commerciale. Troppo pochi i dispositivi supportati (Lenovo PHAB2 Pro, ASUS ZenFone AR) e venduti a prezzi da molti ritenuti inaccessibili. Meglio cambiare rotta: oggi bigG presenta ARCore.

Già dal nome si capisce che sarà un concorrente per ARKit di Apple. Si tratta essenzialmente di un nuovo SDK compatibile con Java/OpenGL, Unity e Unreal, il cui obiettivo è quello di arrivare a offrire la realtà aumentata a tutti, senza richiedere un hardware specifico. Nato dalla collaborazione fra il team VR di Google e quello al lavoro su Android, focalizza la sua attenzione su tre aspetti in particolare: orientamento degli oggetti, identificazione delle superfici orizzontali e osservazione della luce ambientale (quest’ultima caratteristica era assente in Tango). L’obiettivo è quello di rappresentare in modo convincente oggetti virtuali nel mondo reale.

A differenziare le due tecnologie anche il fatto che ARCore non è in grado di rilevare la profondità, operazione eseguita dai dispositivi Tango mediante emissione di un segnale a infrarossi. Per far fronte alla carenza il nuovo SDK sfrutta la tecnica Visual Positioning Service che effettua una mappatura degli ambienti interni (ad esempio l’abitazione o l’ufficio) sincronizzando poi le informazioni rilevate su tutti i dispositivi posseduti dall’utente. Nei programmi del gruppo di Mountain View anche quello di portare la realtà aumentata nelle sessioni di navigazione online.

I primi smartphone compatibili con la nuova tecnologia sono quelli della gamma Pixel e il Galaxy S8. Google è comunque già al lavoro con partner come Samsung, Huawei, LG e ASUS per estenderne il supporto. L’obiettivo è quello di arrivare a 100 milioni di dispositivi entro la fine dell’anno. Difficilmente si vedrà il sistema supportato dai modelli di fascia media o bassa: sebbene non saranno necessarie fotocamere e sensori avanzati come quelli dei device Tango, per l’utilizzo di ARCore serviranno comunque determinate caratteristiche, al momento non ancora specificate.

Un esempio realizzato per mostrare le potenzialità di ARCore

Un esempio realizzato per mostrare le potenzialità di ARCore

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