Boston Dynamics e il suo nuovo cane robot SpotMini

Il team di Boston Dynamics, ora controllato da SoftBank, progetta daccapo il suo cane robotico chiamato SpotMini: ora è decisamente meno inquietante.
Il team di Boston Dynamics, ora controllato da SoftBank, progetta daccapo il suo cane robotico chiamato SpotMini: ora è decisamente meno inquietante.

Nato come spin-off del Massachusetts Institute of Technology e acquisito nel 2013 da Google (poi passato sotto il controllo della parent company Alphabet), il team di Boston Dynamics è stato ceduto nei mesi scorsi al gruppo giapponese SoftBank specializzato in telecomunicazioni. Nonostante tutti questi cambi di proprietà, il focus è rimasto sempre lo stesso: sviluppare soluzioni avanzate e avveniristiche per la robotica e l’automazione.

Una delle ragioni che hanno spinto bigG a rinunciare a Boston Dynamics è da ricercare nell’aspetto dei robot progettati, tutt’altro che rassicurante. Oggi la squadra annuncia l’arrivo del nuovo SpotMini, con il breve teaser trailer visibile in streaming di seguito. È l’evoluzione del modello svelato lo scorso anno, questa volta caratterizzato da un look decisamente meno inquietante. A guardarlo, il cane hi-tech sembra quasi uscito da un film d’animazione, è colorato e abbandona quel collo meccanico che effettivamente lo rendeva un po’ creepy. Il filmato non ne svela le caratteristiche tecniche, ma i movimenti degli arti risultano parecchio fluidi, anche quando l’unità si ferma per osservare da vicino la telecamera. Frutto di un’ingegnerizzazione che gestisce con precisione ogni singola componente equipaggiata, calcolando in tempo reale come posizionare ogni elemento per mantenere l’equilibrio e spostarsi nella direzione voluta.

Per assistere alla presentazione l’attesa non dovrebbe comunque essere lunga: al termine della clip compare un messaggio alquanto chiaro, “coming soon”. Progetti di questo tipo sono finalizzati a perfezionare la ricerca su soluzioni da destinare al mondo reale. Si pensi, ad esempio, ad apparecchiature robotiche in grado di entrare in azione nelle situazioni di emergenza, anche controllate da remoto, andando ad agire laddove l’intervento dell’uomo metterebbe in serio pericolo l’incolumità degli operatori, come in seguito a un sisma o al crollo di un edificio.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti