La Germania vieta gli smartwatch per bambini

L'ente tedesco per le telecomunicazioni ha vietato la vendita in Germania degli orologi smart per i più piccoli, poiché potenziale strumento di spionaggio.
L'ente tedesco per le telecomunicazioni ha vietato la vendita in Germania degli orologi smart per i più piccoli, poiché potenziale strumento di spionaggio.

Dopo l’allarme lanciato dalla Gran Bretagna sui giocattoli connessi a rischio hacker, la Germania ha appena vietato la vendita degli smartwatch destinati ai bambini chiedendo ai genitori di distruggerli e alle scuole di non tollerarne l’utilizzo nelle classi. Il motivo consiste nel fatto che gli orologi connessi sarebbero dispositivi spia, che compiono un ascolto continuo delle conversazioni effettuate durante l’arco della giornata, e per tale motivo ritenuti molto pericolosi per la privacy.

Il provvedimento dell’agenzia federale tedesca per le reti, la Bundesnetagentur, è giunto negli scorsi giorni a causa di indagini interne che hanno evidenziato come diversi genitori utilizzassero gli smartwatch per intercettare gli insegnanti nel corso delle lezioni, grazie alle funzioni di controllo da remoto di cui tali indossabili sono provviste. Teoricamente tale feature è pensata per dare ai genitori la possibilità di controllare i figli a distanza, ma a quanto pare viene sfruttata a fini di spionaggio. Infatti come dichiarato da Ken Munro, esperto di sicurezza presso Pen Test Partners:

I dispositivi smart poco protetti consentono spesso l’invasione della privacy, il che è molto importante quando si tratta di smartwatch GPS per bambini – gli stessi orologi che dovrebbero contribuire a mantenerli al sicuro.

Il concetto è che vi è una “scioccante mancanza di regolamentazione” in ambito Internet of Things che consente ai produttori meno attenti di vendere ai consumatori dei prodotti intelligenti, utili da una parte, ma pericolosamente insicuri in fatto di tutela della privacy. Ed è per tale motivo che l’agenzia tedesca per le telecomunicazioni ha già preso dei provvedimenti contro diverse aziende che offrono tali smartwatch, ma non solo: si esortano gli insegnanti a vietarne l’utilizzo nelle scuole in quanto potrebbero essere loro stessi monitorati e si chiede ai genitori di distruggere gli smartwatch per bambini già acquistati. Lo scorso febbraio la stessa autorità tedesca aveva chiesto il ritiro dal mercato della bambola Cayla, additata come potenziale strumento di spionaggio.

Tale divieto imposto sugli orologi smart per bimbi invia un forte segnale ai produttori di smartwatch, che devono impegnarsi nella realizzazione di prodotti certamente più sicuri. Trattasi di una questione di assoluta importanza, più che delicata, già sollevata dalla Germania ma anche dalla Norvegia durante lo scorso ottobre, quando l’associazione per i consumatori ha rivelato gravi difetti di costruzione in molti dispositivi smart, che potrebbero facilmente permettere ai malintenzionati di prenderne il controllo.

A causa delle falle degli smartwatch per bambini, aggressori sarebbero infatti in grado di accedere ai dati di geolocalizzazione (sia in tempo reale che quelli ormai del passato), nonché a una grande quantità di informazioni personali sui più piccoli. Se dare teoricamente al proprio figlio un dispositivo indossabile, bello da vedere, abilitato a Internet e con il GPS integrato potrebbe essere una buona idea, vi è dunque un gran rischio nel farlo.

La regolamentazione dell’ecosistema Internet of Things (IoT Internet delle Cose), è infatti per ora piena di lacune e, per tale motivo, la Germania chiede a gran voce che vengano adottate delle misure a livello europeo per aumentare la sicurezza dei wearable.

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