Comscore: così le app dominano il mobile

ComScore ha rilasciato il report con cui delinea il dominio dell app nell'esperienza mobile: anche in Italia aumenta la quota degli utenti mobile-only.
ComScore ha rilasciato il report con cui delinea il dominio dell app nell'esperienza mobile: anche in Italia aumenta la quota degli utenti mobile-only.

Oltre l’87% del tempo trascorso con gli occhi sullo smartphone sono spesi su di una sola app: è questo il dato che più di ogni altro descrive l’attuale fotografia del Web italiano da mobile. Inoltre, solo 11 app raggiungono il 20% della diffusione: è questo un mercato fortemente polarizzato, quindi, nel quale sono in pochi a dividersi la fetta grande della torta.

La fotografia del settore giunge da ComScore attraverso il nuovo Global Mobile Report costruito attorno ai dati raccolti a livello internazionale. L’importanza del report è nella capacità di scandire un tracciato del mondo mobile attraverso differenti paesi e differenti culture, che hanno percepito in modo molto differenziato l’avvento del mobile in questi anni. Il report ComScore consente di avere uno spaccato internazionale di grande respiro, lasciando emergere i trend comuni invece delle singole e squilibrate dinamiche dei differenti paesi coinvolti.

Ogni paese ha accolto il mobile in modo differente, con grandi scostamenti percentuali ed abnormi differenze nella scelta delle app o del tempo passato su smartphone. L’Italia non è da meno, evidenziando una propria assoluta unicità anche rispetto a paesi vicini ed assimilabili come Francia, Spagna o Germania.

L’Italia mobile

In Italia il 62% del tempo passato online avviene da mobile. Gran parte di questo tempo è però speso su app, il che è ben esplicabile: se è vero che gran parte dell’esperienza mobile avviene su una o poche app, ne consegue che lo spazio per la libera navigazione su browser è questione residuale e complementare a quella che è invece l’esperienza sulle applicazioni. Nel nostro paese il browser raggiunge il 13% del tempo circa, il che ha profonde implicazioni anche a livello di advertising: l’87% è infatti passato su app, laddove l’esperienza è controllata e limitata, e la proposta di advertising fermamente in mano a chi gestisce l’accesso.

I consumatori trascorrono oltre il 95% del tempo dedicato alle app sulle 10 applicazioni utilizzate con maggiore frequenza. Queste spesso rientrano nell’elenco (relativamente ristretto) delle applicazioni a cui è possibile attribuire complessivamente la parte maggiore del tempo trascorso su app, e che è più probabile ritrovare sugli home screen degli utenti.

Comscore

La fetta di utenza “mobile-only” raggiunge nel nostro paese il 26% circa, con una percentuale del tutto similare a quantificare i “desktop-only”. Un utente su due è invece ormai multipiattaforma, avendo a disposizione tanto un pc quanto uno smartphone o un tablet per la propria esperienza online.

La caduta del desktop e la progressiva ascesa dei dispositivi mobile, però, determina un trend che si conferma: la quota di utenti che accedono alle risorse online soltanto da mobile è in continuo aumento a livello globale. Un aspetto interessante è che trattasi di un fenomeno del tutto trasversale tra le varie fasce d’età: la quota “mobile-only” non è dunque superficialmente confinabile a specifiche competenze, ma è una attitudine che investe ogni tipo di utenza e configura una pulsione che non ha età. Chi abbandona più facilmente il desktop è invece l’utenza di età media (25-44 anni), meno legata ad una abitazione, più occupata in ufficio e quindi meno legata ad una postazione fissa. La mobilità diventa in tal caso una vera e propria risposta all’esigenza di una vita “always-on”, da espletarsi attraverso i mezzi più consoni che si hanno a disposizione sul posto di lavoro.

Minuti trascorsi su app o mobile Web

Minuti trascorsi su app o mobile Web

Informazione e social networking: gira attorno a questi pilastri il baricentro odierno dell’esperienza mobile. In queste categorie è ormai stabile la priorità del mobile rispetto al desktop, configurando esigenze e fruizioni ormai del tutto differenti rispetto al passato.

Social network, intrattenimento e giochi sono le categorie che contribuiscono maggiormente al tempo trascorso su mobile a livello globale. Tuttavia, molte altre categorie offrono valore considerevole poiché rivestono funzioni importanti, offrono touchpoint tra brand e cliente o favoriscono le transazioni commerciali.

Comscore

Un dato del tutto esplicativo circa il tipo di esperienza che vive oggi l’utente tipo su mobile è dato dal fatto che in termini numerici è il gaming la categoria più rappresentata tra le app installate: ciò evidenza il successo del gaming sugli store e l’alto numero di download raccolti. Al tempo stesso, però, questo tipo di successo non viene monetizzato a dovere poiché sono i social networking (con Facebook a farla ovviamente da padrona) ad occupare la maggior parte del tempo. Ciò significa che un grandissimo numero di videogiochi non riesce a calamitare l’attenzione degli utenti per un tempo superiore a quel che sa fare il solo Facebook.

Mark Zuckerberg è inoltre protagonista anche nel mondo dei messenger: Messenger da una parte e WhatsApp dall’altra rappresentano infatti la quasi totalità del comparto (da notare come solo in USA, Canada, UK e Francia Messenger riesca a superare WhatsApp, in alcuni casi anche in modo del tutto evidente).

Come evolverà il mondo delle app?

Se tutti i dati precedenti indicano il risultato di una incredibile crescita, frutto di una vera e propria rivoluzione che ha cambiato il modo di intendere l’accesso alle risorse online, l’istantanea degli ultimi mesi racconta invece una storia differente. Il trend di crescita sembra infatti andato ad esaurirsi, come se si fosse improvvisamente raggiunta una sorta di saturazione in concomitanza della quale le resistenze iniziano ad aumentare. Frena quindi la crescita del numero di app scaricate così come la crescita del tempo passato sulle app stesse. Il mondo delle applicazioni non sembra insomma aver nulla di nuovo da proporre e, nonostante l’alto numero di app in distribuzione, la quota di quelle effettivamente notate ed installate rimane minimale.

La fetta di mercato che dimostra ancora curiosità è però quella più giovane, tra 18 e 34 anni: maggiormente predisposta a questo tipo di esperienza, nonché maggiormente esposta agli stimoli degli sviluppatori e dei brand, questa parte di utenza è una sacca di speranza per chi sta investendo nello sviluppo di app per portare i propri servizi sugli store in cerca di nuovo pubblico.

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