Facebook, nuove indagini sulla Brexit

Facebook ha annunciato che effettuerà nuove indagini per scoprire eventuali interferenze dei gruppi di propaganda russa sul referendum della Brexit.
Facebook ha annunciato che effettuerà nuove indagini per scoprire eventuali interferenze dei gruppi di propaganda russa sul referendum della Brexit.

Facebook ha deciso di avviare una nuova indagine per verificare se i gruppi russi hanno coordinato una campagna di disinformazione all’interno del social network per interferire sul referendum della Brexit. Facebook si era già impegnato lo scorso anno per scoprire eventuali interferenze russe sul voto inglese, ma non aveva trovato prove in tal senso. Un risultato che, però, non aveva soddisfatto le autorità del Paese. Il social network, quindi, approfondirà il tema avviando nuove indagini.

Simon Milner, capo della policy per la Gran Bretagna di Facebook, in una lettera alle autorità inglesi promette che il social network continuerà le sue indagini su richiesta di Damian Collins, presidente del comitato digitale, cultura, media e sport della Camera dei Comuni. Simon Milner afferma che il lavoro di verifica non sarà rapido e che richiederà alcune settimane di tempo per essere completato a causa della moltitudine dei dati che dovranno essere valutati dai team preposti a queste verifiche. L’obiettivo dell’indagine è di scoprire le attività eventuali di altri gruppi che possano aver in qualche modo tentato di interferire sul referendum della Brexit.

Simon Milner ha chiesto al Governo inglese la consegna di tutte le eventuali informazioni che potrebbero aiutare Facebook nel suo lavoro di analisi.

Questa nuova iniziativa investigativa potrebbero essere l’occasione per Facebook di scoprire eventuali altre iniziative di propaganda russa che prima non erano state individuate. Inoltre, l’aver accettato di approfondire le indagini potrebbe servire al social network anche per alleviare la tensione con le autorità inglesi.

Tra alcune settimane Facebook fornirà i risultati di questa nuova indagine e si potrà scoprire se davvero l’interferenza russa è stata minima come sembrava in un primo momento oppure no.

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