Regno Unito: banda larga dalle guglie delle chiese

Dal 2020, sarà obbligatorio fornire almeno 10 Mbps in ogni zona del Regno Unito: il governo si accorda con la Chiesa Anglicana per una rete wireless.
Dal 2020, sarà obbligatorio fornire almeno 10 Mbps in ogni zona del Regno Unito: il governo si accorda con la Chiesa Anglicana per una rete wireless.

Un tempo il campanile serviva per riunire la comunità, non solo scandendo i ritmi quotidiani di lavoro e preghiera, ma anche come elementare mezzo di comunicazione. E oggi è pronto a tornare a una dimensione analoga, avvicinando però la popolazione con la banda larga. È questo il progetto che il governo del Regno Unito ha siglato con la Chiesa Anglicana: installare speciali apparecchi sulle guglie e sulle torri dei campanili, affinché Internet veloce possa raggiungere capillarmente anche le zone più remote del Paese.

La notizia non è di certo nuova, considerando come anche in Italia diversi operatori di fixed wireless offrano un servizio del tutto simile, a volte approfittando proprio dei campanili delle chiese data la loro posizione privilegiata sui piccoli centri. La novità è la nascita di un preciso accordo tra governo centrale e istituzioni religiose, con un progetto capillare che non dipenderà dalle intenzioni di investimento dei singoli operatori, bensì alimentato da fondi statali affinché possa giungere anche in aree di scarso appeal per il mercato.

Il piano prevede l’installazione di BTS fra le guglie degli edifici, sfruttando degli apparecchi di ultima generazione e di piccole dimensioni, affinché non siano di disturbo visivo né possano impattare sul pregio architettonico di chiese e torri. Sebbene non siano emersi grandi dettagli in merito, pare che ogni struttura impiegherà un network di piccoli ricevitori e trasmittenti, di facile mimetizzazione ma capaci di reggere un elevato numero di potenziali utenti. Per garantire il massimo delle prestazioni, dove possibile le BTS saranno collegate alla rete direttamente in fibra ottica o, ancora, con ponti radio di ultima generazione.

La scelta di affidarsi alle chiese, anziché alle classiche torrette di trasmissione, pare non sia casuale. Oltre il 66% di questi edifici, infatti, si trova in aree altrimenti inservibili: date le caratteristiche tipiche della geografia britannica, molte aree rurali si trovano a estrema distanza dai classici ripetitori, un fatto che rende possibile la ricezione delle trasmissioni televisive e radiofoniche, ma non il segnale del fixed wireless. Queste BTS, infatti, devono operare sulle brevi o medie distanze. Stephen Cottrell, vescovo di Chelmsford, ha commentato con entusiasmo l’accordo, spiegando il ruolo centrale della banda larga per la sostenibilità delle aree più isolate:

Il nostro lavoro ha significativamente migliorato l’accesso rurale alla banda larga. Incoraggiare le chiese a garantire connettività permetterà di affrontare due dei grandi problemi che le aree rurali vivono: l’isolamento e la sostenibilità.

Il progetto deriva anche dalla necessità, approvata per legge di recente, di fornire obbligatoriamente a tutti i privati e alle aziende una connettività di almeno 10 Mbps entro il 2020, indipendentemente dalla posizione geografica. Come già accennato, anche in Italia esistono vaste reti fixed wireless, gestite da vari operatori privati sul territorio.

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