Spotify avvisa i pirati che usano app modificate

Spotify ha disattivato le versioni modificate dell'app e chiesto agli utenti di installare quella ufficiale per non incorrere nella chiusura dell'account.
Spotify ha disattivato le versioni modificate dell'app e chiesto agli utenti di installare quella ufficiale per non incorrere nella chiusura dell'account.

Spotify ha finora tollerato usi impropri della suo servizio di streaming musicale, ma la situazione potrebbe presto cambiare in vista della quotazione in Borsa. Alcuni utenti hanno infatti ricevuto una email che invita ad utilizzare la versione ufficiale dell’app per Android, invece di quella modificata che consente di eliminare le restrizioni dell’account gratuito.

In base alla documentazione inviata alla SEC a fine febbraio, Spotify ha 159 milioni di utenti attivi (dato relativo al quarto trimestre 2017), ma solo 71 milioni di essi sono abbonati alla versione Premium del servizio. I rimanenti 88 milioni ascoltano i brani musicali intervallati dalla pubblicità e in modalità casuale. Alcuni però vogliono avere i privilegi Premium senza pagare, quindi installano versioni modificate dell’app per rimuovere le restrizioni (è sufficiente scaricare uno dei tanti file di installazione “craccato”).

Si tratta ovviamente di una violazione dei termini d’uso del servizio, alla quale l’azienda svedese vuole porre rimedio. In qualche modo, Spotify ha rilevato e disattivato queste app modificate, chiedendo agli utenti di utilizzare la versione originale (nelle email viene usato il termine “attività irregolare”). Per accedere nuovamente al servizio è necessario disinstallare l’app modificata e scaricare dal Google Play Store la versione ufficiale. Nel caso in cui continui l’uso di app non autorizzate, l’azienda potrebbe sospendere o chiudere l’account.

Sembra però che il sistema implementato da Spotify non funzioni correttamente. Alcuni utenti hanno infatti ricevuto l’avviso anche se usano una versione ufficiale dell’app. In ogni caso l’azienda ha avviato una campagna antipirateria per scovare il maggior numero di scrocconi. Difficile non trovare un legame con l’imminente quotazione in Borsa.

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