Drunk shopping: 500 dollari l'anno in spese futili

Diventa sempre più frequente il fenomeno del Drunk Shopping, l'acquisto online di gadget futili mentre si è ubriachi: costa 500 dollari l'anno.
Diventa sempre più frequente il fenomeno del Drunk Shopping, l'acquisto online di gadget futili mentre si è ubriachi: costa 500 dollari l'anno.

Non si può dire che lo shopping online non abbia reso l’esperienza d’acquisto più immediata: rimanendo comodamente seduti sulla poltrona in salotto, è possibile comprare qualsiasi tipo di prodotto dai più vari portali di eCommerce. Eppure questa comodità pare abbia il suo rovescio della medaglia: con smartphone e carta di credito sempre a portata di mano, infatti, è più facile cadere nella spesa impulsiva o inutile. È quanto dimostra una recente survey condotta negli Stati Uniti, pronta a dimostrare come l’utente medio spenda ben 500 dollari l’anno mentre è ubriaco. Un fenomeno chiamato più che lecitamente Drunk Shopping, che starebbe coinvolgendo fasce sempre più ampie della popolazione.

La tendenza sarebbe ormai sempre più frequente, quasi irrefrenabile: si alza troppo il gomito a cena, o in compagnia degli amici, per poi ritrovarsi sul divano con lo smartphone fra le mani, pronti a lanciarsi nell’acquisto delle più futili assurdità. È quanto svela CBS News, sulla base di alcuni dati raccolti da Finder.com: nel corso del 2017, ben 68 milioni di statunitensi hanno fatto compere online anche quando privi della giusta lucidità. Una spesa sprecata pari a 447 dollari ad acquirente, frutto della distrazione e ovviamente a completo vantaggio dei commercianti online: il Drunk Shopping, infatti, porta sul mercato ben 30 milioni di dollari in più ogni anno.

Tra le varie tipologie di compere etiliche, così come spiega Finder.com, il cibo è in testa alla classifica. Forse lo stato d’ebbrezza stimola la fame e, così, diversi consumatori si sono trovati a comprare centinaia di confezioni del loro snack preferito, il tutto con un singolo click, per una fornitura che difficilmente riusciranno a consumare prima della data di scadenza. Seguono quindi le scarpe, queste ultime preferite dalla componente femminile dei consumatori, nonché i vestiti. Naturalmente, non possono mancare gadget dalla dubbia utilità, dispositivi elettronici e molto altro ancora: uno dei casi più stupefacenti è quello di un individuo che, dopo qualche birra di troppo, ha comprato online ben 100 cappellini per rane e rospi.

Dalla ricerca, emerge come gli uomini siano più inclini a lanciarsi negli acquisti sotto l’influenza dei fumi alcolici: rispetto alle donne, il genere maschile si lancerebbe oltretutto nelle spese più incomprensibili, da forniture a vita di costumi da T-rex per carnevale, fino ai più curiosi sex-toys. Ma cosa determina il fenomeno? Così come accennato, è la comodità domestica ad abbassare le proprie difese spingendo a compere incaute: è assai remota, ma non impossibile, la possibilità che ci si rechi in un negozio fisico quando si è alzato troppo il gomito, mentre smartphone e tablet rappresentano dispositivi sempre a portata di mano indipendentemente dalle proprie condizioni.

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