Google Chrome

Chrome è il browser lanciato nel 2008 da Google, oggi uno dei software più utilizzati al mondo per la navigazione Web. Etichettare il progetto come una delle tante soluzioni dedicate alla visualizzazione dei siti Internet è però riduttivo: l’intenzione del motore di ricerca è di trasformarlo in un vero e proprio ecosistema, capace di fondere i mondi online e offline, la fruizione dei contenuti multimediali e gli strumenti per la produttività. Plugin, estensioni e app lo rendono estremamente versatile e funzionale, sia in ambito desktop che su dispositivi mobile come smartphone e tablet.

Chrome è il browser lanciato nel 2008 da Google, oggi uno dei software più utilizzati al mondo per la navigazione Web. Etichettare il progetto come una delle tante soluzioni dedicate alla visualizzazione dei siti Internet è però riduttivo: l’intenzione del motore di ricerca è di trasformarlo in un vero e proprio ecosistema, capace di fondere i mondi online e offline, la fruizione dei contenuti multimediali e gli strumenti per la produttività. Plugin, estensioni e app lo rendono estremamente versatile e funzionale, sia in ambito desktop che su dispositivi mobile come smartphone e tablet.

Chrome è il browser di Google, un software dedicato principalmente alla navigazione Web, presentato e rilasciato inizialmente il 3 settembre 2008. Nel corso degli anni gli aggiornamenti pubblicati dal gruppo di Mountain View sono stati numerosi, tanto da evolvere il programma fino a renderlo uno dei più utilizzati per l’accesso ai siti Internet sulle piattaforme più disparate. Computer desktop, portatili, smartphone o tablet, non fa alcuna differenza: bigG lo ha reso disponibile per la quasi totalità dei sistemi operativi attuali.

Perché scegliere Chrome?

Fin dal suo esordio, Chrome ha saputo guadagnare le simpatie di una fetta non indifferente di utenti, sia per la natura “open” che caratterizza buona parte del software di bigG, sia per i costanti aggiornamenti rilasciati. Prendendo in considerazione i browser più utilizzati in ambito desktop, emerge che oggigiorno la scelta dei navigatori ricade principalmente su tre programmi: Google Chrome, Microsoft Internet Explorer e Mozilla Firefox, con Opera, Safari e altre alternative meno diffuse che seguono con una percentuale decisamente inferiore di market share. Suggerire l’una o l’altra soluzione è errato: ogni software ha le proprie caratteristiche ed è bene per gli utenti decidere in base alle esigenze personali. Chi punta su Chrome lo fa solitamente per la sua versatilità e per le performance.

Dove si scarica?

È possibile scaricare gratuitamente Chrome dal sito ufficiale, dove sono messe a disposizione per il download le varie edizioni per i diversi sistemi operativi. Per quanto riguarda l’ambiente desktop, il browser è presente su Windows, OS X e Linux. Chi invece ha già installato il software non ha bisogno di ripetere l’operazione per ricevere gli aggiornamenti: tutti gli update vengono scaricati in modo automatico e applicati al primo riavvio.

Google Chrome
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C’è il supporto a plugin ed estensioni?

Chrome Web Store è la risposta al quesito. Una vera e propria piattaforma ricca di estensioni da aggiungere al browser, suddivise in categorie e adatte a soddisfare ogni esigenza. Dal blocco dei pop-up all’interazione con i social network, dalla riproduzione di contenuti multimediali alle previsioni meteo, senza dimenticare giochi, gestione dei contatti, della casella email e molto altro ancora. Basta dare uno sguardo al catalogo per rendersi conto di quante cose si possono fare senza mai lasciare la finestra del browser, anche operazioni che fino a qualche anno fa richiedevano per forza di cose l’impiego di software stand-alone.

Browser o sistema operativo?

La domanda è più che sensata. Nonostante il progetto Chrome sia nato con l’obiettivo di offrire agli utenti una valida alternativa a soluzioni come Internet Explorer o Firefox, dunque principalmente per la navigazione Web, nel corso degli anni il progetto ha assunto proporzioni e connotati differenti. L’apertura della sezione “Per desktop” su Chrome Web Store ne è un esempio: si tratta di una categoria che raccoglie vere e proprie applicazioni, dette Chrome Apps, che vengono eseguite senza chiamare in causa la tradizionale schermata del browser, ma all’interno di una finestra del tutto indipendente. L’avvio può essere effettuato direttamente tramite click su un’icona posizionata sul desktop, quindi per l’utente in modo simile a quanto avviene da sempre per lanciare i programmi più tradizionali.

Cos’è Chrome OS?

Chrome OS è un sistema operativo vero e proprio. Come comprensibile già dal nome, si tratta di una piattaforma che fa di Chrome e più in generale degli standard legati al Web il proprio punto di forza. “Cloud” è la parola d’ordine per chi sceglie un dispositivo equipaggiato con questa tecnologia: i documenti vengono salvati su server remoto e collegati all’account dell’utente, in modo da renderli accessibili da qualunque postazione dotata di una connessione Internet. Il progetto è in continua evoluzione, grazie ad aggiornamenti periodici che riguardano sia l’interfaccia che le funzionalità offerte.

Cosa sono i Chromebook?

I Chromebook sono computer portatili basati sul sistema operativo Chrome OS. Fra i produttori impegnati nella loro commercializzazione figurano Samsung, Acer, HP e Lenovo, oltre alla stessa Google che nel febbraio 2013 ha presentato il modello Pixel con display touchscreen. Si tratta di laptop solitamente caratterizzati da un prezzo accessibile e da un comparto hardware che non ha nulla a che vedere con quello di ultrabook o notebook di fascia alta, sufficiente comunque a gestire con disinvoltura tutte le funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma cloud di Mountain View.

Cos’è Chromecast?

Google Chromecast è un dispositivo presentato nel luglio 2013 dal motore di ricerca, in occasione dell’evento Breakfast with Sundar Pichai. Si tratta di un dongle da connettere a monitor o TV tramite una porta HDMI del televisore, in grado di portare sullo schermo la riproduzione dei contenuti multimediali solitamente accessibili da smartphone, tablet o PC. Il processo di configurazione e le modalità di utilizzo sono molto semplici, alla portata di tutti: basta abilitare l’accesso di Chromecast alla rete WiFi domestica ed il gioco è fatto.

Blink è il motore di rendering annunciato nell’aprile 2013 da Google, con l’intenzione di integrarlo in Chrome al posto di WebKit. Un progetto fortemente voluto dal motore di ricerca in nome di una Rete più libera e “open”, a cui ha aderito fin da subito anche il team al lavoro su Opera. La tecnologia permetterà, secondo i responsabili, di garantire in futuro sessioni di navigazione online più sicure e browser maggiormente funzionali, spingendo al tempo stesso la concorrenza a migliorare le rispettive tecnologie per restare al passo con quella di bigG. L’integrazione in Chrome ha preso il via con il rilascio della versione 28, per procedere con i successivi aggiornamenti fino a rimpiazzare 4.500.000 linee di codice relative a WebKit.

Sui dispositivi mobile?

Il browser Chrome è presente anche sulle principali piattaforme mobile, con applicazioni dedicate alla navigazione Web tramite smartphone o tablet: su Google Play in versione Android e su App Store nell’edizione riservata ai dispositivi iOS. L’interfaccia delle app è realizzata in modo da adattarsi al meglio alle dimensioni dei display, sfruttandone al tempo stesso le funzionalità touch. Scorrendo una pagina verso il basso, ad esempio, scompare la barra superiore contenente l’omnibox, lasciando così l’utente visualizzare i contenuti in modalità fullscreen.

Cos’è l’omnibox?

Omnibox è il nome scelto da Google per la barra dell’indirizzo di Chrome, un campo di testo multifunzionale, in cui non ci si limita a digitare l’URL del sito da visitare. L’utente può infatti sfruttarlo per effettuare ricerche, accedere a una pagina già presente nella cronologia o nei bookmark. Ovviamente è possibile specificare il motore di ricerca preferito, scegliendo tra quelli disponibili nella sezione “Ricerca” del menu “Impostazioni”, così da non forzare eccessivamente la mano sul legame tra il browser e la casa madre Google.

Cos’è la sincronizzazione?

È possibile utilizzare Chrome sfruttando la sincronizzazione con l’account Google. Questo permette, ad esempio, di condividere la cronologia, le ricerche effettuate, le informazioni inserite nei moduli, le schede aperte, i temi e le estensioni installate con tutti i propri computer o dispositivi mobile. In altre parole, passare da un device all’altro diventa un’operazione indolore, in quanto gli utenti possono in qualunque momento accedere ai propri dati. Per farlo è sufficiente inserire le credenziali di login, le stesse utilizzate per l’autenticazione su servizi come Gmail, Drive o Play Store.

Quali opzioni di personalizzazione?

Chrome punta molto su leggerezza e interfaccia minimalista, ma non per questo priva l’utente della possibilità di personalizzare UI o funzionalità. Basta dare un’occhiata alla sezione Temi del Chrome Web Store per scegliere tra centinaia di stili diversi per la schermata, oppure crearne uno proprio grazie all’applicazione Il mio tema. Ancora, le centinaia di estensioni disponibili per il download permettono di integrare le feature più disparate: dai giochi alla gestione delle email, dall’interazione con i social network all’editing fotografico, passando per la fruizione dei contenuti multimediali, le previsioni meteo, la consultazione di notizie provenienti da tutto il mondo e molto altro ancora.

HTML5 e WebRTC?

L’obiettivo di Google è quello di mantenere costantemente aggiornato Chrome, non solo per risolvere i bug riscontrati e migliorarne le performance, ma anche per supportare al meglio le più recenti ed evolute tecnologie e gli standard legati al Web. Tra questi le specifiche HTML5 approvate dal W3C, che rispetto a quanto visto negli anni scorsi permettono di visualizzare pagine ed elementi multimediali sul Web in modo più semplice per gli utenti, senza ricorrere a plugin esterni per i video. Non va poi dimenticato WebRTC, standard dedicato alla comunicazione online in tempo reale, che in futuro permetterà a chi naviga di effettuare chiamate o videochiamate tramite il solo browser, lasciandosi alle spalle la necessità di installare software o componenti aggiuntive.

Cos’è Chromium?

Chromium un progetto open source legato a Chrome. Il browser si distingue per il logo caratterizzato da una colorazione blu e per alcune funzionalità. Può essere inteso come un’alternativa al software tradizionale in cui confluisce l’impegno e il lavoro degli sviluppatori indipendenti, realizzata sopratutto per gli utenti più esperti e per coloro che desiderano sperimentare feature assenti nella release “ufficiale”.

Di fatto è quindi il laboratorio sul quale viene sviluppata la versione che in seguito arriverà sul mercato a disposizione di qualsiasi utente: Chromium è quindi un prodotto di nicchia, utile per sviluppatori e per chi ha una visione più “sperimentale” del navigare sul Web.

Cos’è Chrome Beta?

Chrome Beta, disponibile sia su piattaforme desktop che in edizione mobile per dispositivi Android, è una particolare versione del browser sviluppata e pubblicata direttamente da Google. Come dice già il nome stesso, si tratta di release arricchite da quelle funzionalità che in un secondo momento troveranno posto nelle edizioni definitive. In altre parole, il loro utilizzo è consigliato a due categorie di utenti: coloro che vogliono toccare con mano in anteprima gli sviluppi futuri del progetto e i più esperti, che sanno gestire eventuali malfunzionamenti o crash dovuti a una stabilità non perfetta del codice.

Occorre ricordare come Google offra agli esperti di sicurezza speciali riconoscimenti monetari per ricompensare le segnalazioni relative a falle emerse all’interno del software di navigazione. Così facendo si incoraggia la comunità hacker a collaborare, con ricompense che vanno fino ad alcune migliaia di dollari per le vulnerabilità di maggior criticità.

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