Internet e la crisi che non c'è

Crescono gli utenti, crescono i servizi, si moltiplicano le offerte. In tempo di crisi e di fallimenti l'Internet italiano sta entrando in una fase di prima maturità.
Crescono gli utenti, crescono i servizi, si moltiplicano le offerte. In tempo di crisi e di fallimenti l'Internet italiano sta entrando in una fase di prima maturità.

L’Internet in Italia cresce. A dispetto delle cattive notizie che affollano ormai da mesi notiziari e telegiornali, si moltiplicano nel nostro paese le connessioni alla rete e nuove realtà prendono forma. L’utilizzo della rete si diffonde e l’Internet si sta sempre di più trasformando in un medium di massa, capace di raggiungere un vastissimo numero di utenti e capace di accompagnare le nostre esigenze quotidiane.



Proviamo ad incrociare qualche dato, anche di quelli più evidenti. In Italia, in primo luogo, cresce l’utilizzo larga banda. Dalle connessioni a fibra ottica che trovano nelle grandi città le prime applicazioni (Fastweb, per citarne una su tutti) alle connessioni ADSL su linee telefoniche. “Larga banda” non significa solamente una maggiore velocità di navigazione, ma significa utilizzare un servizio in modo completo, significa essere online 24 ore su 24, significa che aprire un browser è diventato come alzare la cornetta e fare una telefonata.



La rete sta acquisendo una prima e, c’è da giurarci, temporanea maturità. L’utilizzo degli strumenti di base (la navigazione e la posta elettronica) è oramai alla portata di chiunque abbia un computer connesso alla rete e la diffusione di programmi audio e video sta diventando una realtà. Lo stesso Virgilio, il portale che prima di tutti ha rappresentato un punto di riferimento per l’Internet italiana, ha da poco varato una sezione dedicata alla distribuzione di contenuti non più solo testuali ma del tutto multimediali. Telegiornali, radio, spettacoli, tutto alla portata di un click.



All’avanzare della multimedialità alcune realtà stanno già rispondendo. Il quotidiano online La Repubblica ha appena introdotto dei servizi extra a pagamento, tra cui la lettura del quotidiano cartaceo precedentemente di libera consultazione. Sembra quasi una risposta ai tempi che corrono.



Oltre all’introduzione di contenuti audio e video, all’inaugurazione del sistema pay per use per i contenuti un altro paio di eventi ci portano a considerare da un punto di vista meno pessimistico la rete nel nostro paese.



Recentemente la Sisal (la società che gestisce giochi come Superenalotto e Totip) e un Interner Provider hanno firmato un accordo per consentire a chiunque abbia conoscenze basilari della rete di costruirsi un proprio sito in rete, compreso di dominio e posta elettronica personale, semplicemente giocando una schedina. Una notizia che ha fatto storcere il naso a molti ma che rende l’idea di quanto si stia democratizzando l’Internet. Ognuno avrà il proprio dominio, come ognuno ha il proprio numero di telefono.



Tra i movimento dei grandi gruppi segnaliamo solo l’entrata in scena, già da qualche tempo tuttavia, di uno dei pochi gruppi editoriali rimasti senza un centro di aggregazione di contenuti. Il gruppo RCS ha varato il proprio portale (http://www.concento.it), ossia una tipologia di sito data per spacciata ormai da anni.



Altra notizia di questi giorni è, infine, l’apertura di un nuovo servizio editoriale fornito da DeAgostini. Il sito Sapere.it si propone come un’enciclopedia online del sapere, anch’essa gratuita e liberamente consultabile.



Per il futuro ci sono poi le nuove frontiere della comunicazione senza filo, i nuovi terminali portatili, i telefonini in grado di connettere e rendere semplici le nostre esigenze quotidiane.



Sembrano, queste, parole d’altri tempi. Sono invece le motivazioni più profonde di una rivoluzione, quella della telematica, che ha appena iniziato a dirci quanto potrà modificare il nostro modo di comunicare e di agire.

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