Microsoft cura le proprie piaghe: addio Messenger

Con il prossimo service Pack 2 per Windows XP Microsoft eliminerà definitivamente dal proprio sistema il servizio Messenger: più volte patchato, tale servizio aveva creato grandi problemi ai clienti e già nei giorni scorsi era stato inibito da AOL.
Con il prossimo service Pack 2 per Windows XP Microsoft eliminerà definitivamente dal proprio sistema il servizio Messenger: più volte patchato, tale servizio aveva creato grandi problemi ai clienti e già nei giorni scorsi era stato inibito da AOL.

Con l’arrivo del Service Pack 2 di Windows XP, Microsoft darà un taglio netto ad un servizio che ha rappresenato una delle maggiori piaghe del proprio sistema operativo. Con i nuovi aggiornamenti, infatti, verrà definitivamente inibita l’attività del tristemente noto servizio Messenger.

Il Messenger Service viene utilizzato per lo scambio di dati fra computer appartenenti ad una rete Windows ed è lo stesso servizio che permette la visualizzazione dei messaggi pop-up di sistema inviati da un computer remoto.

Da non confondersi con l’omonimo software di comunicazione istantanea del portale MSN, il servizio Messenger aveva causato grandi problemi a Microsoft a causa delle falle riscontrate nel tempo. La stessa natura del servizio aveva spianato la strada agli spammer permettendo loro di far comparire sul monitor degli utenti messaggi di ogni tipo su una pop-up di sistema (che nei piani della Microsoft avrebbe dovuto servire solo ed esclusivamente per messaggi di errore, informazioni, eccetera).

Recentemente il servizio era stato anche oggetto di una patch correttiva (la MS03-43) che correggeva un problema critico, in grado cioè di compromettere irreversibilmente il funzionamento del sistema e metteva in pericolo i dati contenuti sul PC.

Nei giorni scorsi un’aspra polemica aveva investito AOL per aver preso l’iniziativa (in accordo comunque con Microsoft) di inibire Messenger con una patch destinata ai propri clienti. A molti l’intromissione di AOL nei propri sistemi non era piaciuta, ma probabilmente l’annuncio di Microsoft di intervenire allo stesso modo per inibire il servizio riuscirà a placare le acque della polemica.

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