"Click the vote": il P2P invoca il dibattito politico

Con l'iniziativa "Click the vote" un gruppo no-profit sta tentando di imporre l'argomento del P2P tra quelli che prossimamente animeranno le tribune politiche pre-elettorali negli USA. La richiesta è quella di un progetto open di condivisione musicale
Con l'iniziativa "Click the vote" un gruppo no-profit sta tentando di imporre l'argomento del P2P tra quelli che prossimamente animeranno le tribune politiche pre-elettorali negli USA. La richiesta è quella di un progetto open di condivisione musicale

Click the vote“: così si chiama l’iniziativa volta a creare un dibattito attorno al tema del P2P, tanto discusso ed importante in Rete quanto probabilmente ignorato nelle prossime tribune politice alle elezioni statunitensi. Prendendo a prestito l’assonanza di “Rock the vote” di MTV, l’iniziativa intende dunque tracciare un filo diretto tra il dibattito della rete ed il dibattito politico, tentando dunque di coinvolgere volti e nomi della politica in quelle che sono le decisioni circa il futuro di fenomeni quali, appunto, il peer-to-peer.

“Click the vote” ha già un suo punto punto di riferimento in rete (http://www.clickthevote.org) grazie al quale può trasmettere le iniziative intraprese dal gruppo no-profit titolare dell’iniziativa. Tra gli obiettivi del progetto v’è innanzitutto la richiesta di una equa regolarizzazione del rapporto tra peer-to-peer e major musicali: si invita dunque ad un riconoscimento dei diritti degli artisti, ma nel contempo si intende promuovere un progetto open di condivisione musicale in grado di opporsi a progetti “trust” quali quelli intentati da Microsoft.

L’home page del sito presenta immediatamente i nomi dei politici impegnati nella lotta ed affianca una classifica dei nomi maggiormente avversi al dibattito intrapreso. Tra i nomi più graditi figura il Senatore Norm Coleman il quale, con l’86% delle preferenze guadagnato nelle sue battaglie per sminuire i diritti invocati dalla RIAA, si candida di diritto a rappresentante virtuale del movimento.

Tra i nomi sotto il pollice verso ecco invece comparire, forte di un vero e proprio plebiscito, il Senatore Orrin G. Hatch, colui il quale arrivò a proporre la distruzione del pc per gli utenti dediti al file-sharing.

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