Legge Urbani, secco comunicato di Paolo Vigevano

Le polemiche sorte in seguito alle ultime evoluzioni della situazione relativa alla Legge Urbani avevano lasciato il segno. Ora interviene con forza Paolo Vigevano, Presidente della Commissione e-Content, tramite un comunicato del ministero
Le polemiche sorte in seguito alle ultime evoluzioni della situazione relativa alla Legge Urbani avevano lasciato il segno. Ora interviene con forza Paolo Vigevano, Presidente della Commissione e-Content, tramite un comunicato del ministero

Un lungo intervento lasciato all’ufficialità di un comunicato del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie: così Paolo Vigevano, presidente della “Commissione Interministeriale sui contenuti digitali nell’era di Internet”, erge la propria ferma arringa difensiva contro i ripetuti attacchi provenienti dall’eterogeneo gruppo che non accetta i binari su cui si sta indirizzando la nota Legge Urbani contro la pirateria. In particolare Vigevano risponde colpo su colpo alle critiche giunte da Fiorello Cortiana, il rappresentante politico maggiormente impegnato nell’opposizione alla “Urbani”.

«Il sen. Cortiana ha la memoria corta e dimentica quanto da lui stesso concordato sulle modifiche al dl Urbani […] Le norme approvate dalla Settima commissione del Senato, infatti, perfezionano e non peggiorano quelle che facevano parte dell’accordo evocato dal sen. Cortiana con il Ministro Urbani».

Vigevano chiarisce in seguito la posizione del Governo, offrendo una disamina precisa dei meccanismi che hanno portato all’attuale stato dei fatti: «le modifiche che il parlamentare aveva concordato con il Ministro Urbani prevedevano la sanzione penale a carico di chi immetteva in Rete file privi dei necessari diritti solo se tale immissione avveniva a scopo di lucro (art.171-ter) e tale e quale è stata approvata dalla Settima commissione del Senato. Ma il sen. Cortiana non si era reso conto che in tal modo chi immetteva contenuti privi dei diritti d’autore sulla rete sarebbe stato comunque punibile penalmente in base all’articolo 171. Invece, il testo approvato in Commissione a Palazzo Madama depenalizza di fatto l’immissione di contenuti privi di diritti in rete per finalità diverse da quelle di lucro, considerate nell’articolo 171-ter, che verrà punita solo con una multa».

Secondo Vigevano, dunque, l’operato del legislatore è andato addirittura oltre le stesse disattenzioni degli oppositori al provvedimento, eliminando il reato penale per chi immette in rete senza fini di lucro materiale privo di copyright. Nel suo ultimo intervento datato 24/02 l’on. Cortiana chiedeva uno «sforzo coeso» lontano da «accordi e bandierine elettorali». Le posizioni sembrano però ora quantomai distanti ed il finale della vicenda si sta ormai avvicinando.

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