Google, 5 mln richiesti per violazione di brevetto

Brevetto violato, 5 milioni di dollari richiesti: Google avrebbe usato tecnologia sotto copyright per mettere a punto il proprio instant messenger Google Talk e dovrà ora rispondere della cosa. Sotto denuncia già anche altri nomi eccellenti
Brevetto violato, 5 milioni di dollari richiesti: Google avrebbe usato tecnologia sotto copyright per mettere a punto il proprio instant messenger Google Talk e dovrà ora rispondere della cosa. Sotto denuncia già anche altri nomi eccellenti

Il 2005 per Google è finito con un botto poco piacevole: denuncia per violazione di brevetto, 5 milioni di dollari richiesti per chiudere la vicenda. La denuncia è stata presentata dalla Rates Technology, azienda newyorkese non nuova ad iniziative simili: nel mirino già altre grandi aziende (eBay tra le altre, sia pur se nessun riferimento specifico a Skype sia al momento stato avanzato) ed accordi già stipulati vengono pubblicizzati in riferimento a nomi quali Cisco System e Lucent Technologies. Tra le altre aziende denunciate figurano Alcatel, Vonage e CableVision.

Le notizie sul caso emergono dal blog di Rich Tehrani, presidente della Technology Marketing Corp. ed esperto del settore VoIP. Tehrani, riprendendo ed approfondendo l’esclusiva del New York Post, specifica altresì i brevetti contestati a Google (brevetto 1, brevetto 2).

Le recriminazioni RTI dichiarate nella documentazione presentata alla Corte già in Ottobre vertono su un uso improprio da parte di Google di tecnologia brevettata all’interno del proprio instant messenger Google Talk. In particolare sarebbe nel mirino la tecnologia che instrada le comunicazioni VoIP limitandone i costi. Jerry Weinberger, presidente RTI, parla esplicitamente di «arroganza» nei confronti di Google lasciando intendere come un approccio amichevole tra le parti sia stato tentato senza ottenere risposte dalla controparte e rendendo così necessario il ricorso alla giurisprudenza.

Le caratteristiche dell’azienda RTI, i termini della denuncia ed il profilo dei brevetti rimandano per molti versi al caso Eolas, riportando così alla luce il dibattito relativo alle problematiche intrinseche all’attuale regime legislativo concernente i diritti di proprietà intellettuale.

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