Yahoo e Windows Live, il gusto dell'IM

Yahoo Messenger e Windows Live Messenger diventano da oggi fattivamente interoperabili e tramite l'ultima versione dei rispettivi software è possibile estendere la propria buddy list con nuovi contatti. Un sondaggio analizza il fenomeno IM in Italia
Yahoo Messenger e Windows Live Messenger diventano da oggi fattivamente interoperabili e tramite l'ultima versione dei rispettivi software è possibile estendere la propria buddy list con nuovi contatti. Un sondaggio analizza il fenomeno IM in Italia

«Yahoo! Messenger e Windows Live Messenger hanno connesso oggi le rispettive community di Instant Messaging, creando il più grande network di IM al mondo, con circa 350 milioni di account»: con uno specifico comunicato Yahoo comunica l’interoperabilità fattiva tra i due sistemi di instant messenger (opzione disponibile solo sull’ultima versione dei rispettivi software) e coglie l’occasione per delineare un breve quadro dell’instant messagging in Italia. I dati emergono da una ricerca Harris Interactive commissionata da Yahoo! e Windows Live e coinvolgente oltre 2000 utenti:

  • «un terzo degli utenti IM in Italia ha amici o familiari che usano un servizio di IM differente dal proprio»: la frammentazione aumenta nella fascia tra i 24 ed i 35 anni, ovvero tra i maggiori utilizzatori di instant messenger;
  • «quasi la metà degli utenti di Instant Messaging rinuncerebbe a chiamare gli amici con il cellulare se potesse utilizzare servizi di IM differenti»: il dato mette in diretta concorrenza la telefonia cellulare ed il mondo degli IM calcolando come il 46% dell’utenza rinuncia volentieri ad una chiamata sul cellulare se è disponibile un canale come Yahoo Messenger o Windows Live Messenger;
  • il gusto per l’instant messagging è stato analizzato più in profondità con una domanda specifica relativa all’aspetto preferito di questo tipo di comunicazione. Per il 77% dell’utenza il piacere è nell’inviare e ricevere messaggi istantaneamente; il 63% apprezza il fatto che sia possibile vedere la disponibilità o meno dell’interlocutore; il 40% mostra gusto particolare per le emoticon, con una percentuale che sale al 62% tra l’utenza più giovane (e per cui l’uso delle emoticon rappresenta un qualcosa in più di un semplice vezzo, facendosi portatore di tutta una semantica propria della sfera culturale delle nuove generazioni e figlia di un processo sociotecnologico in evoluzione da decenni).

Il futuro del settore andrà ad operare esplorazioni in ambito VoIP e nel frattempo Skype risulta essere l’ultima preda ambita rimasta sul mercato, con Google Talk impegnato a fare gioco a sè con altri tipi di messenger e di VoIP client basati su protocollo SIP.

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