Un nuovo confronto tra Mac e PC

I colleghi di Webnews ci riprovano. Anche questa volta confrontano un PC assemblato con l’iMac 20? a 2,16GHz. Come nell’altro confronto, anche questa volta il PC conviene.

Mi sembra strano, quindi, non mi resta che leggermi il confronto nel dettaglio.

Premetto che il confronto tra hardware PC e Mac, secondo me, ha già poco senso perché la differenza tra le due macchine sta nella qualità e nel comfort, non nei GHz. Gli utenti Mac lo sanno bene.

Inoltre si paragona un compatto (con in parte architettura interna da portatile) a un assemblato che occupa almeno quattro volte il volume dell’iMac.

Poi bisognerebbe anche considerare che l’iMac non viene aggiornato da più di sei mesi perché Apple ha in vista un suo rinnovo in grande stile nelle prossime settimane.

Nessuno consiglierebbe a un neoutente di acquistare un iMac oggi, anche per questo, secondo me, il confronto è fuori luogo.

Sergio ha scelto un rivenditore estremamente economico che gli ha fatto risparmiare circa 150 ? in confronto ai prezzi di listino; a mio parere andrebbero usati i listini ufficiali (con prezzi sicuramente superiori, a volte anche doppi rispetto a quelli scelti) in questi confronti, comunque, per chi ha tempo da perdere in ricerche approfondite in Internet, i componenti si trovano anche a questi prezzi, quindi la scelta di Sergio può anche essere comprensibile.

La scelta dei rivenditori è dunque molto importante se si vuole spendere il meno possibile per la composizione di un PC, sia nei singoli componenti, sia nelle spese di spedizione.

Ovviamente questo ragionamento ha senso se diamo per scontato che i prodotti venduti sottocosto siano allineati in qualità a quelli venduti a prezzo di listino. Non è detto che sia così, ma non è possibile verificarlo in questa sede.

Apple ha invece una politica sui prezzi tutta particolare e piuttosto contestata: impone i suoi prezzi.

I Mac non possono essere praticamente mai svenduti (o venduti a prezzi maggiorati) e costano la stessa cifra “dappertutto”.

In realtà ogni “zona di mercato” ha i suoi prezzi stabiliti da Apple e, ad esempio, spesso l’adattamento dei prezzi dai dollari in euro viene fatto come se le due monete avessero lo stesso valore. I prezzi USA sono regolarmente più convenienti degli europei.

Questo, purtroppo, elimina buona parte della concorrenza tra i rivenditori e non rende i prezzi dei Mac europei aggressivi quanto lo sono negli USA.

Per finire i conti devo occuparmi del software, perché nel Mac il software è già presente, è corposo e sicuramente non è gratuito.

Mac OS X è un sistema in grado di far girare pacchetti open source e commerciali che costa 129 euro. iLife (iTunes, iPhoto,iMovie, iDVD, iWeb e Garageband) è un pacchetto di applicazioni per i multimedia e che costa 79 euro.

Entrambi i prezzi sono ufficiali, trasporto e IVA inclusi, molto aggressivi rispetto al prezzo di altri pacchetti commerciali analoghi per il mondo Windows.

Questi due pacchetti, oltre ad essere inclusi nel Mac, sono anche una esclusiva dei Mac user e sono famosi per la loro integrazione e facilità d’uso.

Vogliamo parlare solo di hardware? Togliendo i soldi del software il Mac viene a costare 1371 euro.

Considerato tutto questo, la situazione è la seguente:
Il PC, assemblato al massimo del risparmio, su siti che vendono i pezzi sottocosto e ancora da montare costerà circa 1094,30? (spedizione inclusa, costo stimato in una ventina di euro) oppure 1283,27 euro IVA e spedizioni incluse secondo i prezzi scelti di listino.

Il Mac, senza software, assemblato con hardware su misura e selezionato, con la scheda grafica più potente e già montato costa 1371,00 euro IVA e spedizione incluse.

La differenza massima di prezzo è di 286,7? (87,73 secondo i miei conti), comunque non 504,30 euro.

Dunque, trascurando, secondo me:

  • che il confronto è posto male sin dall’inizio per le tipologie diverse di computer;
  • che l’hardware dei Mac è fatto su misura in buona parte;
  • che l’hardware che lo compone è stato comunque testato e selezionato;
  • che il processore utilizzato dal Mac è molto più costoso di quello del PC (è l’Intel t7400 2,16GHz a 667mhz e costa 416 euro);
  • che il Mac arriva già montato e pronto mentre il PC è da assemblare e installare;
  • che il Mac in questione occupa in tutto il posto che solo lo schermo del PC occupa sulla scrivania;
    e soprattutto trascurando il Software…

Il PC costa di meno (dalle 80 alle 280 euro in meno), quindi Sergio ha perfettamente ragione anche se non ha considerato i prezzi di listino ma offerte temporanee.

Non è una cifra trascurabile, però a mio parere il confronto fatto in questo modo ha poco senso.

Su Mac il software c’è quindi se vogliamo rendere un po’ più equilibrato questo confronto dobbiamo equipaggiare il PC con un sistema operativo e che abbia qualcosa di simile a iLife.

Ci si può prendere Windows Vista Home Premium per “soli” 477,72 euro (prezzo di listino). Quella versione ha il mediacenter come il Mac (altrimenti a che serve il telecomando?), ma non ha nulla di paragonabile a Garageband e iWeb che sono parte di iLife. Così il costo del PC e del Mac sarebbero sullo stesso livello.

Volete invece affidarvi al software libero? Allora il costo da aggiungere è nullo.

Non potrete usare pacchetti commerciali e videogiochi, (sì, qualcuno emulato sì, ma non è roba da neofiti) non avrete la facilità d’uso e le applicazioni integrate del Mac OS X, ma almeno avrete un computer che, come il Mac, non deve temere i virus.

Però Linux non è per tutti, così come l’assemblaggio del processore sulla scheda madre e il montaggio dei vari componenti di un PC (se lo fate fare da un tecnico sono altre 30 euro circa da spendere, a meno che non troviate qualche offerta ovviamente).

Solamente con Linux si fanno molte meno cose che con un Mac e comunque non si sfrutta appieno l’hardware scelto.

A parte i problemi della scheda grafica ATI con Beryl su Linux, comunque sarebbe difficile sfruttarla appieno senza doversi procurare un gioco che richieda di funzionare su Windows.

Per avere una macchina più vicina ad un Mac in funzioni e per la possibilità di utilizzare videogiochi e software commerciali è infatti necessario munirsi almeno di Windows o di un applicativo come cross-over o wine che cerca di ingannare le applicazioni per farle funzionare anche se Windows non c’è.

Anche sui Mac è possibile installare Windows, ma non è indispensabile, la maggior parte dei pacchetti commerciali sono ormai sviluppati anche per Mac e stanno arrivando applicazioni come cross-over che non richiedono l’installazione di Windows per far funzionare alcune applicazioni non disponibili su Mac.

Con Linux, invece, non ci sono pacchetti commerciali e quindi utilizzare Windows è obbligatorio per tutto ciò che non è open source.

C’è una bella differenza, anche perché l’uso di Windows, oltre a essere economicamente sconveniente, pone il problema di dover fare attenzione a virus, trojian, keylogger, spyware ecc…, tutti problemi che per ora sul Mac non esistono.

Non vale la pena di spendere 280 euro in più (nella peggiore delle ipotesi) per avere un computer già montato e pronto ad eseguire la maggior parte dei software disponibili senza aver problemi di virus?

Tutto sommato, anche se considerando solo l’hardware, alcuni Mac possono essere un po’ più costosi di PC molto meno compatti (e comunque da montare) c’è da considerare il software di Apple che oltre a coprire almeno in parte la differenza di prezzo, garantisce quella esperienza unica che è usare il Mac assieme al software di terze parti e al software open source con stabilità e senza problemi di virus e malaware.

Il PC economico conviene (e non di poco) solo se si rinuncia a un sistema operativo in grado di far girare pacchetti commerciali per usare solo software libero.

A mio avviso, dunque, anche economicamente, nella legalità, il Mac conviene sempre, se non per l’hardware, almeno per il software disponibile e per quello che ti offre compreso nel prezzo sin dalla prima volta che lo accendi.

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