SIIA porta in tribunale 9 pirati tutti insieme

A causa della reticenza di eBay nel prendere parte alla lotta al software contraffatto e a rispondere alle richieste dell'associazione, all'SIIA hanno deciso di procedere a modo loro e oggi sono partite le denunce di massa
A causa della reticenza di eBay nel prendere parte alla lotta al software contraffatto e a rispondere alle richieste dell'associazione, all'SIIA hanno deciso di procedere a modo loro e oggi sono partite le denunce di massa

La SIIA (Software & Information Industry Association) ha affermato oggi di aver fatto partire la causa più importante da quando due anni fa l’ente ha cominciato la sua campagna antipirateria. Nove azioni legali intentate nel distretto del nord della California contro altrettanti individui accusati di smerciare software pirata attraverso eBay, principalmente materiale Symantec e la suite CS3 di Adobe.

Si è passati ai fatti poichè eBay è stato lento a rispondere alle richieste dell’associazione. Il punto infatti è che il sito d’aste avrebbe dovuto cambiare la propria politica in merito alla funzione “Compralo Subito”, grazie alla quale è possibile comprare direttamente un oggetto senza dover fare aste che durano anche parecchi giorni. Un simile sistema aiuta il commercio di oggetti pirata poichè lo velocizza e i suoi venditori possono cambiare rapidamente identità.

eBay non solo non avrebbe risposto nè dato indicazioni di essere favorevole ad un’eventuale collaborazione, ma non ha nemmeno acconsentito a dare degli spazi pubblicitari in concessione all’associazione per poter mettere avvisi antipirateria quando gli utenti aprono pagine relative alla vendita di software.

La cosa curiosa è che con tutta probabilità secondo la SIIA i citati in giudizio nemmeno sanno di esserlo e potrebbero scoprirlo dagli articoli usciti sulle principali testate. Si tratta di criminali che hanno probabilmente guadagnato cifre a sei zeri dal commercio illegale.

Solitamente le cause della SIIA sembrano sempre andare a buon fine in un modo o nell’altro: negli ultimi due anni sono state almeno 20, escludendo le ultime nove, di cui almeno 6 vinte in tribunale e per le altre comunque si è registrata una cessazione dell’attività pirata additata.

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