I lavoratori si adeguano: arriva il telesciopero

Il mondo del lavoro, come ben sappiamo, è composto da diverse parti che interagiscono tra loro. Una di queste è data dalla cosiddetta “forza lavoro“, suddivisa a sua volta in dirigenti e dipendenti.

Questi ultimi, nel corso dei secoli, sono riusciti a difendere i loro diritti (il salario, le ore di lavoro, ecc) mediante i sindacati, ovvero organizzazioni capaci, appunto, di difendere gli interessi dei lavoratori.

Quante volte abbiamo sentito parlare di “sciopero organizzato dai sindacati”? Lo sciopero è infatti il mezzo attraverso il quale i lavoratori, non contenti delle loro attuali condizioni di lavoro, si fanno sentire nei confronti dell’azienda.

Questo, almeno, fino a qualche tempo fa. Già, perché ora sono nati gli scioperi sul Web, ovvero i tele-scioperi. Insomma, i lavoratori dell’azienda, attraverso la rete, mettono in cattiva luce il marchio dell’azienda la quale, per evitare di avere un contraccolpo sul mercato, è costretta a intervenire.

È quanto successo, per esempio, alla IBM Italia, dove ai piani alti avevano deciso, tagliando alcuni premi, di eliminare ben 1000 euro dalle buste paghe dei lavoratori. Questi ultimi, ricordandosi di lavorare in un’azienda informatica, hanno risposto attraverso il loro alter ego cibernetico, detto Second Life, intasando i business center aziendali.

Il risultato è riassumibile in poche parole: protesta virtuale, risultati reali. Infatti IBM, preoccupata per i danni all’immagine e per quelli reali (i manifestanti avevano addirittura interrotto una riunione online), ha restituito il premio ai lavoratori, aggiungendovi anche delle agevolazioni sanitarie.

Sul fenomeno del tele-sciopero si è espresso anche “Davide Barillari”, membro del coordinamento nazionale dell’RSU IBM di Vimercate

“È stato un successo perché colpire l’immagine e la reputazione dell’azienda nel suo punto di forza fa più paura. Negli ultimi anni gli iscritti erano calati, si faticava a coinvolgere i lavoratori. Bisognava trovare un nuovo strumento per combattere la scarsa partecipazione sindacale: con Internet e Second life ci siamo riusciti”

Qualcosa non va a lavoro? Provate sempre prima a parlarne, a esporre il problema. Se non va però, la possibile strada ve l’hanno suggerita i dipendenti di IBM Italia.

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