Altolà dell'UE su Google Street View

Per poter introdurre il suo servizio Street View anche in Europa, Google dovrà apportare numerose modifiche per rispettare le leggi dell'Unione Europea in tema di privacy. Rispondere alle istanze dell'UE potrebbe però essere meno semplice del previsto
Per poter introdurre il suo servizio Street View anche in Europa, Google dovrà apportare numerose modifiche per rispettare le leggi dell'Unione Europea in tema di privacy. Rispondere alle istanze dell'UE potrebbe però essere meno semplice del previsto

La funzione Street View di Google Maps potrebbe avere vita molto difficile in Europa. A sostenerlo è Peter Hustinx, responsabile dell’Agenzia per la protezione dei dati sensibili dell’Unione Europea, che nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato i rischi per la riservatezza causati dal sistema per la navigazione all’interno delle strade offerta da Google. In previsione di un arrivo di Street View anche nel Vecchio Continente, Hustinx ha ricordato come Mountain View sia tenuta a rispettare le leggi e i regolamenti comunitari in termini di privacy, modificando se necessario il suo servizio per le mappe virtuali.

«Al momento Street View è solo disponibile negli Stati Uniti, ma apprendo anche che avrà un metodo di funzionamento differente in Canada, ciò significa che esiste la possibilità di sviluppare il servizio in modi differenti così da rispettare le diverse leggi sulla privacy. Mi sento di incoraggiare Google a lavorare in stretto contatto con le autorità europee per la riservatezza» ha dichiarato Hustinx nel corso della conferenza, per poi aggiungere: «Scattare una fotografia per strada non è di per sé un problema, ma scattare fotografie dovunque potrebbe diventarlo. Abbiamo inviato un messaggio molto forte a Google e agli altri motori di ricerca di Internet nel nostro rapporto sulle società che offrono sistemi per le ricerche online a riguardo dei problemi con le leggi europee».

L’invito indirizzato direttamente a Google sottolinea la volontà dell’Unione Europea di stabilire fin dall’inizio un rapporto di collaborazione, ma estremamente rigido e teso a far rispettare da subito le norme comunitarie e dei singoli stati in materia di privacy. Mountain View ha del resto da poco iniziato la catalogazione delle strade di alcune delle principali città europee, tra cui Milano e Roma, con le sue automobili ipertecnologiche dotate di macchine fotografiche e rilevatori GPS. La tempestiva dichiarazione di Hustinx giunge a pochi giorni dai primi avvistamenti, a dimostrazione del grande interesse di Bruxelles per Street View, servizio che ha destato non poche polemiche anche negli Stati Uniti all’indomani della sua introduzione.

Le immagini catturate da Street View immortalano spesso non solo le strade, ma anche i pedoni, le persone negli esercizi commerciali e in casa, le targhe automobilistiche degli autoveicoli e tanti altri piccoli particolari spesso legati alla sfera privata di ogni singolo cittadino. Sensibile alle istanze degli utenti, ma anche alle pressioni delle istituzioni, Google si è da tempo impegnato a rimuovere, su segnalazione degli stessi cittadini americani, le immagini che in qualche modo possono essere considerate lesive della loro privacy. L’opzione di una rimozione retroattiva non sembra però entusiasmare particolarmente le autorità europee, desiderose di stabilire da subito le regole per una serena convivenza tra Street View e le leggi sulla riservatezza.

Una soluzione per Google potrebbe essere quella di offuscare le aree delle fotografie considerate lesive della privacy, ma per gli sviluppatori di Street View un simile escamotage richiederebbe un software in grado di compiere l’azione automaticamente, tecnologia fino a ieri inesistente. Da qualche ora, però, si segnalano le prime immagini offuscate con il volto dei pedoni nascosto dietro un effetto di “blur” che nasconde le generalità e tutela quindi la privacy. Google, evidentemente sensibile alle istanze provenienti innanzitutto dalla Electronic Frontier Foundation, ha dunque mosso un primo passo nella direzione indicata dalle istituzioni offuscando i primi volti sulle immagini di New York (presumibilmente presto il tutto sarà esteso anche alle restanti 40 città coperte dal servizio). La riduzione della definizione complessiva delle immagini potrebbe costituire una buona scappatoia per il problema, ma il rischio è di rendere meno funzionale il servizio offerto agli utenti.

Entro breve tempo Google dovrà cercare un valido compromesso in grado di convincere l’Agenzia per la protezione dei dati sensibili pur preservando la validità e la qualità del suo servizio Street View. Ma Hustinx sembra essere ottimista: «Sono persone intelligenti, credo non ignoreranno le nostre leggi». La tecnologia che offusca i volti non sarebbe ancora ad oggi assolutamente ottimale. Secondo il portavoce Larry Yu il software offusca sbagliando in eccesso, nascondendo anche dettagli che non sono determinanti ai fini della privacy e riducendo pertanto sensibilmente la qualità delle immagini presentate all’utenza.

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