Virgin ingloba Helio e rimane l'unico MVNO

Di tanti che ne erano partiti rimane praticamente solo Virgin Mobile a fare l'operatore virtuale sul territorio statunitense con margini di profitto: ora acquisisce anche Helio, compagnia che non navigava in buona acque ma aveva una buona base clienti
Di tanti che ne erano partiti rimane praticamente solo Virgin Mobile a fare l'operatore virtuale sul territorio statunitense con margini di profitto: ora acquisisce anche Helio, compagnia che non navigava in buona acque ma aveva una buona base clienti

L’unico operatore virtuale sopravvissuto nel difficile mercato statunitense, cioè Virgin, compra adesso Helio (un carrier virtuale dalla storia sfortunata) con l’obiettivo di acquisire clienti, esperienza in mercati come la Corea e una base hardware di peculiare interesse.

Quello che è successo è che esaltati dalle prospettive di un mercato buono, quello della telefonia cellulare, nel quale entrare senza eccessive spese, in molti sono diventati operatori virtuali (come del resto anche da noi in Italia) con il solo problema che in seguito i profitti si sono rivelati non così semplici da realizzare e la maggior parte di chi come ESPN o Disney si era buttato nell’affare ha dovuto chiudere i battenti. Virgin invece è sopravvissuto, non senza problemi, con una quota di ben 5,1 milioni di clienti.

Perchè i due network diventassero uno ci sono voluti 39 milioni di dollari ed ora anche Virgin può contare su una struttura più corposa senza però alterare il business e le tariffe del precedente operatore (entrambi si appoggiano a Sprintel): chi ha un contratto con Helio, infatti, manterrà inalterati tutti i diritti e i privilegi acquisiti con le attuali formule contrattuali. Di certo, per contro, ci sarà un netto ridimensionamento dei costi dell’azienda.

Helio è infatti una compagnia in perdita: fondata nel 2006 da Earthlink e SK Telecom, non ha mai veramente decollato se non nel mercato coreano. La compagnia nonostante i ripetuti investimenti al momento ha un monte di 85.000 telefoni invenduti, pari a 17 milioni di dollari di capitale, e il solo lato positivo è in una base clienti che di media spende 80 dollari al mese in servizi (molto più di quanto qualsiasi altro operatore possa vantare), grazie ad una serie di device che si connettono ad internet a banda larga.

«Il mercato degli operatori virtuali è sembrato subito qualcosa di molto facile e tutti ci si sono buttati» spiega Dan Schulman di Virgin Mobile all’Associated Press: »Il segreto del successo in questo business è, in una parola, scalabilità. Abbiamo dovuto raggiungere i 3-4 milioni di clienti per essere sicuri di avere un profitto serio».

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