Niente App Store per chi migliora iTunes

La società di Cupertino ha escluso dal suo App Store l'applicazione Podcaster, un programma concepito per rendere possibile il downoload dei Podcast via WiFi su iPhone e iPod Touch. L'episodio ha destato inquietudine tra gli sviluppatori
La società di Cupertino ha escluso dal suo App Store l'applicazione Podcaster, un programma concepito per rendere possibile il downoload dei Podcast via WiFi su iPhone e iPod Touch. L'episodio ha destato inquietudine tra gli sviluppatori

Dal palco del suo recente keynote, Steve Jobs ha rivelato i primi dati sull’App Store, la nuova sezione di iTunes concepita per distribuire le applicazioni di terze parti implementate per iPhone e iPod Touch. In appena 60 giorni, la società di Cupertino è riuscita a totalizzare la considerevole cifra di 100 milioni di download, un vero e proprio successo offuscato – però – dalle politiche altamente restrittive imposte da Apple nei confronti degli sviluppatori che hanno portato recentemente all’esclusione di un applicativo dal catalogo .

L’unico canale per diffondere le applicazioni per iPhone e iPod Touch è infatti l’App Store gestito da Cupertino. Tutti i programmi progettati e sviluppati per i due dispositivi portatili devono obbligatoriamente passare per i server di Apple, che trattiene una percentuale delle transazioni per l’acquisto delle applicazioni a pagamento come pegno per la gestione della loro promozione e distribuzione online. Una condizione obbligata che nel corso degli ultimi mesi ha destato le perplessità di alcuni produttori di soluzioni di terze parti, timorosi di vedere sensibilmente limitate le loro possibilità di diffondere le applicazioni attraverso l’App Store. Ogni programma destinato agli iPhone e agli iPod Touch viene infatti attentamente analizzato da Apple, che stando al contratto con gli sviluppatori ha l’ultima parola sull’approvazione delle applicazioni da inserire nel suo store.

I timori dei produttori di programmi di terze parti si sono infine concretizzati nel corso delle ultime giornate, quando un addetto alla revisione delle applicazioni ha deciso di respingere la commercializzazione di Podcaster, un piccolo software implementato per gestire i podcast di iTunes direttamente da iPod Touch e iPhone. Stando alle prime informazioni, infatti, il programma sarebbe stato rifiutato perché eccessivamente simile a una funzione già presente nei due dispositivi touchscreen. Dopo aver chiesto chiarimenti ad Apple, lo sviluppatore dell’applicativo in questione avrebbe ricevuto questa risposta dal team dell’App Store: «Poiché Podcaster fornisce assistenza per la distribuzione dei podcast, duplica la funzione dei Podcast già presente in iTunes». Un’affermazione vera, ma solo in parte, secondo lo sviluppatore del programma.

Podcaster, infatti, aggiunge un’importante funzionalità assente nell’applicazione standard fornita da Apple: il WiFi. Il programma sviluppato da Alex Sokirynsky consente di sincronizzare i podcast cui si è iscritti attraverso la connessione wireless del proprio iPhone/iPod Touch, ma senza dover collegare il dispositivo al computer su cui è installata la copia in uso di iTunes. Una differenza sostanziale, data da una funzione aggiuntiva attesa da numerosi utenti, che fino ad ora potevano solamente acquistare i file musicali dalla versione dell’iTunes Store installata sui due dispositivi mobili, ma non scaricare i podcast.

Secondo Sokirynsky, Apple avrebbe dunque rifiutato l’applicazione Podcaster per evitare di offuscare la sua funzione originale per i Podcast. Una decisione molto grave secondo la blogosfera statunitense, che aveva già aspramente criticato il sistema “chiuso” implementato dalla società di Cupertino. App Store costituisce infatti l’unico canale di distribuzione per le applicazioni e un rifiuto da parte di Apple equivale all’impossibilità di distribuire e mettere in commercio il proprio software per il crescente mercato degli iPhone e degli iPod Touch.

Tuttavia, sfruttando il sistema “Ad Hoc App Distribution”, implementato per le reti aziendali, al momento Sokirynsky è riuscito ad avviare la distribuzione di Podcaster, anche se attraverso un escamotage e non dalla porta principale – e molto più frequentata – dell’App Store.

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