La banda larga mobile ha fame di frequenze libere

WiMax, UMTS, HSDPA e tutte le novità in campo wireless che arriveranno nei prossimi anni hanno bisogno di una cosa per funzionare bene: frequenze libere! Già perché l’etere non è infinito, non si può espandere o “potenziare” come si può fare invece per una dorsale in classica fibra ottica.

Già ma se l’etere non è infinita, dove possiamo trovare quello che serve a noi? La domanda ha una risposta molto semplice che è quella di occupare tutte le frequenze dei vecchi servizi che vengono piano piano dismessi.

La notizia è proprio di questi giorni, sicuramente avrete saputo che la Sardegna sta passando completamente al digitale terrestre per quanto riguarda la diffusione della televisione e che il vecchio sistema analogico verrà eliminato.

Ecco la soluzione, sfruttare le frequenze liberate del servizio analogico assegnandole agli operatori per ampliare le loro reti wireless.

Sul come assegnarle si troverà il modo (asta?), ma c’è da sottolineare che agendo in questa maniera noi potremo garantire non solo una maggiore qualità ai collegamenti mobili ma anche una loro maggiore capillarità.

Le frequenze che si libereranno da qui in avanti non solo in Sardegna ma poi anche nel resto dell’Italia sono “più basse” e quindi permettono una penetrazione migliore nel territorio rispetto a quelle molto alte dell’UMTS o del WiMax.

Non sarà un processo immediato ovviamente ma è un processo che andrà fatto e infatti ci si sta già muovendo in questa direzione.

La connettività mobile ha “fame” di frequenze libere per funzionare meglio e noi dovremo trovarle per garantirle un futuro ottimale.

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