Ripensamenti sul caso Scarlet: l'ISP dovrà filtrare la rete

Pochi giorni fa la notizia dell’assoluzione del provider belga Scarlet aveva fatto il giro della rete: l’ISP non era tenuto a filtrare il traffico bloccando il filesharing.

Una vittoria per il P2P durata pochissime ore: l’IFPI spiega come la decisione della Corte sia infatti diversa da quella circolata sulla stampa mondiale. I giudici hanno stabilito che Scarlet si trova impossibilitata nell’implementare il software Audible Magic per ragioni commerciali, ma questo non impedisce al service provider di adottare altre soluzioni più economiche presenti sul mercato.

L’ISP Belga aveva tempo fino al 31 Ottobre per implementare misure diverse per il filtraggio della rete. Come stabilito dalla Corte, dal primo Novembre Scarlet dovrà pagare una multa di 2500 euro giornaliere fino a quando non avrà trovato un sistema valido per bloccare a monte il traffico P2P.

SABAM, l’equivalente belga della nostra SIAE, ha commentato così la vicenda:

Scarlet può avere vinto del tempo extra, ma la spada di Damocle continua ad essere appesa sopra la sua testa. Se Scarlet fallisse nell’implementare l’ordine della corte di prevenire le infrazioni del copyright da parte dei propri utenti, potrebbe pagare multe vicine al milione di euro.

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