Un po' di tecnica: L'OFDM

Diamo uno sguardo più dettagliato ai sistemi di accesso.

L’OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing), tecnica di multiplazione a divisione di frequenze ortogonali, è alla base di tutti i moderni sistemi di accesso a larga banda, e non solo ADSL (dove viene indicata col termine di Discrete Multi-tone Modulation – DMT) e WiMax, ma anche LTE, WiFi e persino DVB (digitale terrestre) condividono questa stessa tecnica di trasmissione.

Il concetto di base dell’OFDM è molto semplice, invece di usare un’unica portante per trasmettere un flusso di bit ad alta velocità, come nelle trasmissioni classiche, un gruppo di portanti viene usato per trasmettere in parallelo tanti flussi di bit a velocità inferiori.

Questo principio rende la tecnica OFDM utile in tutti quei casi in cui le condizioni del canale di trasmissione (sia esso un cavo o l’etere) non siano ottimali.
Due esempi per tutti: doppino telefonico e sistemi wireless.

Il doppino telefonico è caratterizzato da una forte attenuazione in alta frequenza che limita sensibilmente, in una trasmissione classica mono-portante, la banda disponibile.

I sistemi wireless (WiMax in testa) sono caratterizzati, invece, dal fenomeno dei cammini multipli di propagazione: fenomeno diverso, ma caratterizzato dagli stessi effetti deleteri sulla banda complessivamente disponibile.

La criticità delle condizioni di trasmissione del canale e la sua larghezza di banda influenzano il numero di portanti da utilizzare: peggiore la qualità del canale, maggiore sarà il numero di portanti. Per dare un’idea generale, di seguito riporto qualche numero riferito ad ADSL e DVB-T.

L’ADSL classica utilizza 25 portanti per l’uplink e 224 portanti per il downlink con una banda complessiva di circa 1 MHz.

Il DVB-T, a seconda delle configurazioni, può utilizzare 1705 o 6817 portanti (solo downlink, ovviamente) con bande variabili tra di 6, 7 o 8 MHz.

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