Incubo Feedburner per Google

Si moltiplicano online le segnalazioni dei malfunzionamenti legati a Feedburner, il sistema per la gestione dei feed oggetto di una complessa integrazione nei servizi di Google. Il team di sviluppo si difende, ma i disguidi sembrano continuare
Si moltiplicano online le segnalazioni dei malfunzionamenti legati a Feedburner, il sistema per la gestione dei feed oggetto di una complessa integrazione nei servizi di Google. Il team di sviluppo si difende, ma i disguidi sembrano continuare

Si sta rivelando molto più dolorosa e complessa del previsto l’integrazione di Feedburner nella gamma di servizi offerti da Google. Acquisito dal colosso delle ricerche online nel giugno del 2007, il famoso servizio per la gestione dei feed RSS è oggetto ormai da alcuni mesi di una intensa operazione per essere compreso all’interno del nuovo AdSense for feeds. La transizione tra i due servizi sta però generando non pochi disguidi agli utenti, afflitti dai malfunzionamenti dei loro feed e dalla conseguente perdita di lettori.

Tra le numerose lamentele circolate in Rete, spicca la piccata segnalazione del sito di informazione TechCrunch, colpito negli ultimi giorni da numerosi disguidi legati al trasferimento del suo account Feedburner verso Google. In un solo giorno le statistiche sui lettori abbonati al feed del portale sono precipitate da due milioni di iscritti a zero, mentre numerosi utenti hanno segnalato ritardi e difficoltà di accesso alla versione RSS del famoso sito web. Una condizione frustrante per chi produce contenuti online, e comune a numerosi altri blogger, che ha spinto gli autori di TechCrunch a lanciare un appello diretto a Google per ottenere maggiore considerazione e riportare Feedburner a un livello minimo di affidabilità.

I numerosi malfunzionamenti del servizio sono testimoniati anche dalla pagina ufficiale di supporto per gli utenti di Feedburner, istituita da Google a pochi mesi di distanza dall’acquisizione del famoso sistema per gestire i feed. In circa un anno si sono registrate decine e decine di problemi, che sembrano essersi intensificati nel corso delle ultime settimane da quando il motore di ricerca ha avviato la transizione verso il suo nuovo sistema per la gestione dei feed.

Benché Google non abbia ancora rilasciato un comunicato ufficiale per fornire un quadro più preciso sull’attuale migrazione dei feed, il cofondatore di Feedburner Steve Olechowski, ora product manager per AdSense for feeds, ha rilasciato un’intervista al sito di informazione online Mashable fornendo alcun risposte ai tanti interrogativi circolati in Rete. Stando alle risposte fornite, l’attuale oscillazione nelle statistiche sul numero di sottoscrittori ai feed sarebbe dovuto a un aggiustamento degli algoritmi per il calcolo di tale parametro. Il numero fornito sugli abbonati non sarà probabilmente mai del tutto preciso, poiché non è semplice stabilire con certezza il numero di persone iscritte a un feed, mentre è molto più semplice calcolare quanti utenti aprano e leggano il feed con regolarità.

Google non ha ancora un piano preciso per l’integrazione delle statistiche sui feed nel suo Analytics. L’area di amministrazione di Feedburner fornisce comunque i dati statistici fondamentali sul proprio sistema RSS e, grazie ad alcuni nuovi server, fornisce informazioni maggiormente dettagliate rispetto a un tempo. Secondo Olechowski, la lentezza nell’aggiornamento di alcuni feed gestiti da Feedburner non sarebbe legata al servizio in sé, ma a qualcosa di malfunzionante alla fonte, laddove viene creato il feed RSS originale. Tuttavia, l’impegno di Google è ora orientato ad aumentare la capacità dei sistemi, consentendo a Feedburner di aggiornarsi con maggiore rapidità, consegnando così i contenuti con un ritardo minimo dalla loro pubblicazione.

Infine, la maggiore integrazione con AdSense consentirà ai produttori di contenuti di monetizzare maggiormente i loro feed, aumentando i ricavi legati all’advertising. Olechowski ha smentito le voci circolate online su un possibile calo degli introiti dovuto al nuovo sistema per gli annunci pubblicitari nei feed. In alcuni casi potrebbe semplicemente trattarsi di un’oscillazione nel numero di iscritti o di un periodo di necessario assestamento tra il sistema precedente di advertising gestito da Feedburner e il nuovo corso sotto le insegne di AdSense.

Nonostante le dichiarazioni rassicuranti di Olechowski, numerosi problemi legati alla transizione da Feedburner a Google sembrano rimanere ancora sul tavolo. Il termine ultimo per la migrazione dei feed, salvo imprevisti, è fissata per gli ultimi giorni del mese di febbraio. Terminato il complesso trasloco, il team di sviluppatori potrà dedicarsi all’implementazione di nuove funzioni per organizzare e gestire al meglio i propri feed RSS.

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