È crisi per Lenovo: vendite a picco

Su scala globale, la società produttrice dei Thinkpad ha registrato una diminuzione del 20% delle vendite rispetto a un anno fa e perdite per 96,7 milioni di dollari, tiene solamente il mercato cinese. Il CEO di Lenovo ne prende atto e si dimette
Su scala globale, la società produttrice dei Thinkpad ha registrato una diminuzione del 20% delle vendite rispetto a un anno fa e perdite per 96,7 milioni di dollari, tiene solamente il mercato cinese. Il CEO di Lenovo ne prende atto e si dimette

Le perdite finanziarie registrate nell’ultimo periodo hanno causato un terremoto al quartier generale di Lenovo, il quarto produttore al mondo di computer. Il CEO della società, William Amelio, ha rassegnato le proprie dimissioni prendendo atto del sensibile rallentamento delle vendite nel mercato statunitense e in quello cinese. L’amministratore sarà sostituito da Yang Yuanqing, già membro del consiglio di amministrazione, che dovrà affrontare le perdite pari a 96,7 milioni di dollari registrate da Lenovo.

Gli effetti della crisi economica sembrano essersi abbattuti anche sulla società cinese, che negli ultimi tre anni non aveva mai registrato perdite nei rendiconti trimestrali. Le vendite di personal computer per Lenovo sono diminuite di circa il 20%, con evidenti conseguenze sulle finanze societarie e sulla concorrenza, con Acer e HP in grado di recuperare nuove fette di mercato. Negli Stati Uniti, Lenovo ha registrato il dato peggiore per quanto concerne le vendite, perdendo circa il 22% rispetto all’ultimo trimestre del 2007. Contenuta, invece, la diminuzione delle vendite nei mercati orientali di Cina, Taiwan e Hong Kong: sei punti percentuali in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

La società produttrice dei laptop Thinkpad ha registrato utili operativi solamente sul mercato cinese, passando però dai 122 milioni di dollari del 2007 agli attuali 97 milioni di dollari. L’abbandono di Amelio, già manager di spicco di Dell, potrebbe riorientare buona parte del business di Lenovo sul mercato cinese. Stando alle prime informazioni, il rilancio della società potrebbe partire dalla produzione di prodotti a basso costo, la cui domanda inizia ad aumentare in oriente, specialmente da quando i venti della crisi economica che prima spiravano a occidente hanno iniziato a mettere in difficoltà anche i paesi asiatici.

E proprio le difficoltà legate alla congiuntura economica renderanno difficile un recupero a breve termine per Lenovo. Secondo le prime proiezioni, la società potrebbe presentare perdite per circa 60 milioni di dollari nel trimestre in corso, segnando comunque un lento miglioramento delle sue finanze, reso possibile grazie a un riassetto generale che colpirà anche la forza lavoro con 2.500 licenziamenti. La borsa di Hong Kong non ha accolto molto positivamente le notizie provenienti dalla società, facendo registrate per il titolo di Lenovo una perdita pari al 2,67%; ogni azione vale ora 0,18 dollari.

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