Internet prega per noi

Alcuni mesi fa, vi avevamo parlato di uSocial.net, una piccola e intraprendente società che aveva deciso di mettere in vendita a prezzi modici alcune centinaia di voti per scalare la vetta di Digg, il famoso portale di social bookmarking statunitense. La vicenda aveva confermato il famoso adagio secondo cui tutto a questo mondo abbia – in definitiva – un prezzo, e il recente debutto online di Information Age Prayer sembra fornire un’ulteriore conferma.

Il funzionamento del portale è molto semplice e può essere riassunto in appena tre parole: preghiere a pagamento. Utilizzando un sintetizzatore vocale, il servizio garantisce la quotidiana formulazione di una serie di preghiere per l’utente che ne fa richiesta, che così può vivere tranquillo «sapendo che le sue preghiere saranno sempre recitate anche se sarà in ritardo o se ne dimenticherà».

Information Age Prayer assicura la riproduzione fedele delle orazioni richieste a un volume e a una velocità uguali a quelle di una tipica persona intenta a recitare le sue preghiere. Il sistema è inoltre altamente personalizzato: «Ogni orazione è pronunciata individualmente, con il nome del sottoscrittore ben visibile sullo schermo».

Il messaggio, in estrema sintesi, sembra essere abbastanza chiaro e inequivocabile: dimenticatevi delle preghiere, e pagate qualcuno che preghi per voi.

Il sito web offre un’ampia gamma di orazioni a seconda della propria religione (cristiana, ebraica, musulmana), con un listino dettagliato. Un mese di abbonamento per un Padre Nostro costa appena 4 dollari, ma chi lo desidera può anche sottoscrivere un abbonamento annuale per circa 40 dollari e non manca naturalmente il Rosario, offerto ai fedeli per una cifra pari a 50 dollari al mese.

Information Age Prayer non prevede la vendita di indulgenze, ma in compenso afferma di donare il 10% dei profitti in opere di beneficenza. Le strade, digitali, dei Signore sono infinite…

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