USA, la guerra fredda delle reti

Gli Stati Uniti stanno combattendo una cyber-guerra, una sfida a colpi di bit che per molti versi ricorda la guerra fredda di recente memoria. Gli attacchi giungono via software e minano la sicurezza delle reti degli States. Nel mirino le Smart Grid
Gli Stati Uniti stanno combattendo una cyber-guerra, una sfida a colpi di bit che per molti versi ricorda la guerra fredda di recente memoria. Gli attacchi giungono via software e minano la sicurezza delle reti degli States. Nel mirino le Smart Grid

Spie estere nei sistemi energetici e comunicativi USA. Il quadro descritto sembra essere da film d’azione, ma i dati sembrano più configurare un clima teso da guerra fredda. Una guerra combattuta con mouse e tastiera, senza travalicare i confini, una sorta di minaccia reciproca basata sulla paura. Gli USA sembrano avere sempre più coscienza del problema e da tempo le istituzioni si mobilitano per reagire in qualche modo. Lo stesso Obama ha già annunciato una task force che si dedichi a tempo pieno allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza degli States, ma per il momento si rimane fermi agli allarmi ed alla configurazione del quadro generale del pericolo.

Negli anni passati il numero degli attacchi sarebbe andato in crescendo. Sebbene privati, aziende e pubblica amministrazione non fossero attrezzati per riconoscerne le caratteristiche, l’intelligence federale ha invece identificato questo tipo di offensive notando inoltre come fossero stati lasciati sui sistemi alcuni software attivabili a comando ed utili a danneggiare a comando le reti prese di mira. Secondo le analisi il tutto proverrebbe dalla Cina e dalla Russia, ma sulle motivazioni di fondo i giudizi si perdono in vicende di fantapolitica internazionale difficili da valutare e da comprendere.

In pericolo vi sarebbero ovviamente le reti di comunicazione, ma i nuovi report sembrano confermare anche i precedenti allarmi relativi alle “Smart Grid“, ovvero le reti energetiche di nuova generazione che dovrebbero assicurare una più efficiente distribuzione dell’energia elettrica sul territorio.

Il nuovo allarme prende piede da un articolo del Wall Street Journal, ove si pone il riassunto delle puntate precedenti fino al recente annuncio del Pentagono secondo cui sarebbero serviti almeno 100 milioni di dollari per fermare e riparare i cyberattacchi ricevuti negli ultimi 6 mesi. Le ambasciate russa e cinese, interpellate dal WSJ, respingono qualsiasi addebito francobollando certe ricerche come «speculazioni» ed inserendole nel novero delle bugie che animano qualsiasi guerra fredda.

Le Smart Grid sono sistemi estremamente complessi che per molti versi hanno strutture similari a quelle della rete internet. Per questo motivo ne ricalcano in qualche modo funzionalità e debolezze, rendendo il tutto facile da studiare per identificare eventuali vulnerabilità da colpire con effetti deleteri sul territorio servito. La sicurezza di queste strutture è oggi in mano alla North American Electric Reliability Corp. (NERC), organizzazione indipendente che agisce sotto la supervisione della Federal Energy Regulatory Commission. L’attenzione che viene posta sul tema è il termometro primo dell’importanza del fattore energia, per il quale la struttura a rete potrebbe donare al territorio un grande valore aggiunto derivante da una maggiore efficienza e da una architettura più intelligente.

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