La Reding vuole un Mister Cyber Security

Viviane Reding sostiene che i rischi di un cyber attacco contro le infrastrutture di rete UE siano ormai troppo importanti per poter essere ulteriormente ignorati. La Reding propone un responsabile unico che possa agire immediatamente in caso di emergenza
Viviane Reding sostiene che i rischi di un cyber attacco contro le infrastrutture di rete UE siano ormai troppo importanti per poter essere ulteriormente ignorati. La Reding propone un responsabile unico che possa agire immediatamente in caso di emergenza

L’Europa ha bisogno di un Mister Cyber Security, un responsabile unico che coordini i lavori ed i progetti relativi alla sicurezza delle infrastrutture tecnologiche su cui si basa l’Unione Europea. La sicurezza informatica è un elemento sempre più cruciale e, così come già anzitempo operato dagli Stati Uniti, occorrono iniziative dall’alto al fine di assicurare un approccio organizzato e coerente ad ogni livello: i cracker sono un pericolo tanto per la sicurezza quanto per l’economia, ed in entrambi i casi la tutela comunitaria è un obiettivo da perseguire con sollecitudine.

Il commissario europeo Viviane Reding ha voluto porre l’accento su questo tipo di problematica facendo leva sulla forza dei numeri. A rischio, infatti, vi sarebbero 150 miliardi di euro: a tanto ammonta il possibile danno (diretto ed indiretto) causato da un eventuale blocco della Rete da parte di malintenzionati. La «negligenza» dell’Unione Europea nell’affrontare questo tipo di discorso, pertanto, non è più procrastinabile: c’è un pericolo, è potenzialmente imminente, è sicuramente importante, e l’UE ha il dovere di organizzarsi per lavorare alla prevenzione.

Il World Economic Forum ha previsto nel 2008 che entro il prossimo decennio vi sono buone possibilità per cui possa avvenire un attacco massivo sulle strutture della rete, stimando ai tempi un danno quantificabile in 250 miliardi a livello internazionale. Viviane Reding nel proprio messaggio (pdf) indica altresì come tali congetture non siano frutto di paranoia: in passato casi simili si sono già verificati (Estonia) e sono destinati a ripresentarsi.

Per questo motivo proprio in Estonia sta per iniziare una due giorni di incontri per valutare nei dettagli il problema e valutare come organizzare gli stati membri. La Reding ha già presentato pubblicamente il cuore della propria proposta: «L’Europa ha bisogno di un “Mister Cyber Security” così come ha bisogno di un ministro per gli Affari Esteri, un responsabile della sicurezza che abbia l’autorità di intervenire immediatamente se un cyber attacco è in corso, un Cyber Cop avente in mano il coordinamento delle nostre forze e lo sviluppo di piani strategici per migliorare il nostro livello di resistenza. Farò il possibile per far sì che tale funzione venga messa a punto il prima possibile».

Come in un telefilm a puntate, infine, Viviane Reding preavverte su quello che sarà il tema del prossimo episodio: “Governance of the Internet“, con l’ICANN al centro dei pensieri di un commissario che sta dimostrando con forza la propria presenza e la propria volontà di avere in mano le redini del discorso circa il destino legislativo del settore di competenza.

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