1 milione di iPhone in mano a Steve Jobs

In un solo comunicato Apple offre ai propri utenti due validi motivi di giubilo. Da una parte v'è l'iPhone 3GS, venduto in un milione di esemplari in un solo weekend; dall'altra v'è una prima dichiarazione di Steve Jobs, il quale comincia così il rientro
In un solo comunicato Apple offre ai propri utenti due validi motivi di giubilo. Da una parte v'è l'iPhone 3GS, venduto in un milione di esemplari in un solo weekend; dall'altra v'è una prima dichiarazione di Steve Jobs, il quale comincia così il rientro

Prima una previsione, secondo la quale Apple avrebbe distribuito oltre 750.000 iPhone durante il primo weekend sul mercato. Poche ore dopo una conferma, proveniente direttamente da Cupertino, secondo cui i telefoni distribuiti sarebbero stati più di un milione. Ma ecco un nome ad eclissare numeri, dibattiti e proiezioni: nel comunicato ufficiale, infatti, compare il nome di Steve Jobs, del quale sono riportate dichiarazioni dirette. E nel bailamme di queste ore trattasi di un forte segnale di presenza, segnale che l’azienda voleva e che l’utenza non può che applaudire.

Il comunicato inizia con i numeri: «Apple annuncia di aver venduto il milionesimo iPhone 3GS lunedì 21 Giugno, il terzo giorno dal lancio. Inoltre 6 milioni di utenti hanno scaricato il nuovo software iPhone 3.0 nei primi 5 giorni dal rilascio». Quello che dovrebbe essere il cuore del comunicato, però, diventa in breve un affare di contorno. Prosegue infatti il documento: «”Gli utenti hanno votato e l’iPhone ha vinto“, dice Steve Jobs, CEO Apple. “Con oltre 50.000 applicazioni disponibili sul rivoluzionario App Store, il momento dell’iPhone è più forte che mai».

Gene Munster, analista Piper Jaffray, aveva previsto alla vigilia 500.000 telefoni venduti in un weekend, ovvero il doppio circa rispetto alla primissima versione del telefono risalente al 2007. La previsione era quindi stata alzata a 750.000, ma la smentita ufficiale rivede al rialzo le indicazioni iniziali. I numeri saranno significativi però soprattutto nel lungo periodo, quando le pressioni Nokia, Palm, Google, RIM e Microsoft avranno potuto manifestare tutta la loro influenza su quello che è il punto di riferimento attuale nel mercato degli smartphone.

Il comunicato, tra le righe, conferma peraltro quanto già annunciato in precedenza: Steve Jobs è di nuovo della partita. I mesi di assenza sarebbero stati segnati da un trapianto di fegato e da una difficile ripresa lontano dai media, ma ora l’iCEO sarebbe pronto a rientrare (probabilmente con un ruolo part-time) ed il suo primo passo in azienda è compiuto con l’iPhone in mano, portato in trionfo dal suo primo creatore. Tanto l’iPhone quanto Steve Jobs sono oggi qualcosa che va al di là dei rispettivi ruoli. I simboli sono importanti ed è la stessa borsa a riconoscerlo: in un giorno tremendo per tutto il listino, le azioni di Cupertino chiudono in ribasso ma limitano fortemente i danni rispetto all’intero Dow Jones.

Ed ora, dopo una simbolica presenza, tutti si attendono invece una presenza fisica e concreta di Jobs a Cupertino. Al momento è segnalato ancora in Tennessee (non vi sono però conferme ufficiali), e la degenza potrebbe prolungarsi ancora qualche settimana. La cortina di ferro creata attorno all’iCEO da Apple è serrata e gli stessi iPhone sono l’argomento migliore per distrarre le attenzioni di appassionati ed azionisti.

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