Scoppia la guerra degli ebook

A poche ore dalla presentazione dell'iPad, la guerra degli ebook è già deflagrata. La scintilla giunge da Macmillan, che ha chiesto ad Amazon un regime di prezzi lontano dal livello fisso dei 9.99 dollari. Amazon, così, ha cancellato Macmillan dallo store
A poche ore dalla presentazione dell'iPad, la guerra degli ebook è già deflagrata. La scintilla giunge da Macmillan, che ha chiesto ad Amazon un regime di prezzi lontano dal livello fisso dei 9.99 dollari. Amazon, così, ha cancellato Macmillan dallo store

L’iPad ha scatenato la guerra degli ebook. Il nesso è diretto, sebbene in campo sia sceso un nome che Apple sembra voler mandare in avanscoperta per smuovere le acque al momento favorevoli al mondo Kindle. Ne esce una situazione di per sé paradossale, con Amazon che imita Apple ed Apple che imita i molti anti-Apple emersi all’epoca dell’esplosione del mercato degli iPod. Tutto ruota attorno all’editore Macmillan, tra i nomi principali sul mercato USA.

Quella che era la guerra dei file musicali, ora è la guerra degli ebook. Da una parte un gruppo che tenta di allungare per diventare leader assoluto su di un settore di grande potenziale, dall’altra tutta una serie di competitor pronti a far battaglia. Apple conosce bene questo tipo di guerra: per anni leader nel mercato della musica “liquida”, ora il gruppo si trova a voler inseguire Amazon per tentare di trovare uno spazio remunerativo nella distribuzione dei libri digitali. Per questo motivo, ad appena un giorno dal rilascio dell’iPad, ecco che lo scacchiere inizia a registrare le prime mosse importanti.

Macmillan è uno dei nomi che Apple ha sbandierato come tra i primi a siglare un accordo di distribuzione per lo store iBook (assieme a Penguin Group, HarperCollins, Hachette Book Group e Simon & Schuster). Poche ore dopo, il primo coup de théâtre: l’intera produzione Macmillan scompare improvvisamente dallo store Amazon per libri in edizione digitale pensati per Kindle. Per qualche ora la voce si sparge senza motivazioni a supporto, ma infine è la stessa Macmillan a spiegare l’accaduto ai microfoni del New York Times.

Presentazione iPad: Macmillan è tra i partner

Presentazione iPad: Macmillan è tra i partner

La scomparsa dei libri è una esplicita scelta di Amazon, una prova di forza in risposta ad una silente frizione maturata tra le parti. Amazon, infatti, ha intenzione di vendere i libri per Kindle ad un prezzo fisso da 9.99 dollari. Macmillan, portando avanti istanze probabilmente non completamente proprie, ha chiesto invece un prezzo variabile ed estremamente differenziato, così che le nuove uscite possano essere commercializzate ad un prezzo vicino ai 15 dollari. La proposta Macmillan è quella di una suddivisione degli introiti in quote pari a 30/70 a prezzo variabile, oppure il mantenimento dei contratti attuali (50/50), ma con un forte ritardo nella vendita dell’ebook rispetto al titolo in versione cartacea.

Ecco dove le parti si sovrappongono maturando il paradosso: Amazon vuole imporre il prezzo fisso, legando così al proprio device l’utenza e cercando di far proprio il mercato così come Apple ha ottenuto a suo tempo con i propri iPod. Apple, per contro, chiede che il mercato diventi un affare a prezzo variabile, sposando così le istanze degli editori per tentare di togliere ad Amazon la totalità dell’offerta (ed un book store incompleto è un book store debole).

Update
Un nuovo messaggio dal Kindle Team sul forum Kindle, nel frattempo conferma la posizione Amazon sulla questione:

«Macmillan, uno dei “big six” dell’editoria, ci ha comunicato che, rispetto al nostro punto di vista, loro sono impegnati a passare ad un agency model ed a imporre prezzi tra 12.99 e 14.99 dollari per le versioni ebook dei bestseller e della maggior parte dei titoli. Abbiamo espresso il nostro forte disappunto e la serietà della nostra contrapposizione fermando temporaneamente la vendita di tutti i titoli Macmillan. Vogliamo farvi sapere infine, comunque, che dovremo capitolare ed accettare i termini imposti da Macmillan perché Macmillan ha il monopolio sui propri titoli e vogliamo offrirveli qualunque sia il prezzo dell’ebook. Non crediamo che tutte le major dell’editoria faranno la stessa strada di Macmillan. E sappiamo per certo che gran parte della stampa e degli autori indipendenti vedranno in questo una opportunità per mettere a disposizione prezzi appetibili per ebook alternativi».

La scomparsa di Macmillan dallo store Amazon è pertanto un sussulto di grande importanza e rappresenta la prima vera zampata dell’iPad sul mercato prima ancora di far comparsa sugli scaffali (il device Apple arriverà nel mese di Marzo). Amazon non sembra voler lasciar spazio alle ambizioni della controparte: Macmillan è stata esclusa dallo store e quindi, almeno fintanto che le acque non dovessero calmarsi, non potrà giovarsi di quella quota di mercato configurata dai 6 ebook che, sostiene Amazon, ogni singolo lettore Kindle ha acquistato in media. Macmillan vuole una vendita equiparata ad Amazon ed Apple. Amazon da parte sua lancia la minaccia in modo chiaro e mirato: o con noi, o contro di noi. Ma è una minaccia che promette una pungente resa, mettendo in ogni caso alle corde Macmillan: i titoli saranno sì su Amazon, ma con prezzi superiori rispetto a gran parte della concorrenza. Amazon è convinta di poter dettare le regole e quindi, una volta tirate le orecchie all’editore ribelle, intende dar corda in attesa che la pecorella smarrita torni nell’ovile.

Leggere i libri su Kindle, leggerli su iPad, oppure avere la libertà di leggerli ovunque lo si ritenga utile, conservandone nel tempo la titolarità a prescindere dal device in possesso? Il punto interrogativo è il prossimo che il mercato dovrà porsi, così come successo, peraltro, nel mondo della musica digitale. Ancora una volta il parallelismo con il passato ha estremo valore: nella musica digitale Apple è stata costretta ad un certo punto a cedere alle pressioni ed a immettere sul mercato file privi di DRM, così che l’utenza potesse utilizzare gli stessi al di là dei vincoli con il mondo Apple.

Gli utenti stanno iniziando soltanto ora ad abbracciare l’idea di un nuovo tipo di lettura, con pagine che si sfogliano toccando un device elettronico e libri che si acquistano senza entrare in una libreria. Gli utenti sono abituati a qualcosa di molto differente: acquistano un libro, lo sfogliano, lo scarabocchiano, lo prestano, lo rivendono. Nel mondo digitale è tutto differente: normative, fisicità, limiti d’utilizzo. Quando Amazon ed Apple avranno regolato i conti tra di loro, anche altri potranno avanzare le proprie istanze.

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