Le app per iPad costano più di quelle per iPhone

Fiutando il nuovo business che scuote l’App Store, molti sviluppatori stanno abbracciando iPad (o lo hanno già fatto) introducendo interfacce progettate ad hoc. Il problema, tuttavia, è che le applicazioni dedicate costano mediamente parecchio di più di quelle per iPhone. Facciamo un po’ di conti in tasca agli sviluppatori.

La matematica è schiacciante: secondo la ricerca condotta da Distimo, una app per iPhone costa mediamente $3,87, laddove l’equivalente per iPad ben $4,67. E ora che Apple ha piazzato sul mercato la bellezza di 1 milione di tablet in appena un mese, questi nuovi utenti hanno già scaricato 12 milioni di applicazioni, vale a dire che parliamo di un mercato vastissimo e ancora incontaminato.

Al momento, il software ottimizzato per iPad rappresenta una frazione dell’intero App Store, ma con la brusca impennata del +33% registrata nelle ultime due settimane, si superano i 200.000 titoli a catalogo. Tuttavia, mentre le applicazioni gratuite per iPhone rappresentano il 27% del totale, tale valore scende ad appena il 20% per iPad, su un totale di circa 5.000 app ottimizzate.

Al momento, le app più costose sono quelle nel campo medico e finanziario, con una media per singola categoria fissata rispettivamente a $42,11 per il primo e $18,48 per il secondo; le equivalenti per iPhone costano invece $10,74 e $5,74, cioè diverse volte meno. Il problema è proprio questo, siamo usciti dalla visione “pocket” delle app. Grazie alla generose dimensioni dello schermo ora a disposizione degli sviluppatori, è possibile incastonare molte più feature all’interno di ogni applicativo e, come ha dimostrato Apple con Pages e Keynote, le app per iPad somigliano sempre più a quelle per PC, con l’unica differenza che risultano più intuitive da usare.

Certo, occorrerà valutare l’impatto sull’utenza che in ultima istanza valuterà la propria produttività su un dispositivo pur dotato di parecchi limiti. Ma visto l’andamento delle vendite sin’ora e considerato che nel futuro c’è il multitasking reale, c’è da scommetterci che siamo appena all’inizio.

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