HTC minaccia azioni legali contro chi distribuisce le sue ROM

La comparsa su Internet delle ROM (pacchetti che installano l’OS vero e proprio) di modelli di smartphone vecchie e nuovi, a volte addirittura non ancora usciti, è un avvenimento piuttosto comune.

La cosa in genere non tocca particolarmente i produttori e serve ad aiutare la community del ROM hacking a rendere migliori o sfruttabili in maniera alternativa terminali comunque acquistati dai consumatori finali.

Date queste premesse, un personaggio noto nella scena dell’hacking come Coinflipper ha da poco messo in piedi un sito per raccogliere sistematicamente tutte le ROM di HTC, con un occhio di riguardo anche verso quelle dei vari modelli di BlackBerry.

Un’operazione del genere porta evidentemente in rilievo una situazione prima abbastanza nascosta da permettere ai produttori di adottare il classico approccio del fingere di non vedere. E HTC, messa di fronte alla questione, ha preso la sua decisione: una cease and desist letter per Shipped-Roms.com.

Se entro due settimane le ROM dell’azienda taiwanese non saranno eliminate dal sito, HTC procederà a un’azione legale per tutelare le sue proprietà intellettuali. Argomento mai tanto caldo come negli ultimi mesi.

Quali siano le reali intenzioni di HTC non è dato saperlo. Colpire solo l’esempio più in vista nella community per riportare la situazione allo stato iniziale o colpire Coinflipper proprio per dare un chiaro segnale a tutti gli sviluppatori “clandestini”?

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