Altri rifiuti per Apple TV: ora è il turno di Viacom e CBS

Non si placano le sventure per Apple TV: dopo il secco rifiuto di Warner Bros e NBC, è ora il turno di Viacom e CBS a criticare aspramente il modello di business voluto da Steve Jobs. Anche questi due network non parteciperanno alla rivoluzione dello streaming voluta dall’iCEO e, ovviamente, la motivazione è sempre la stessa: il prezzo.

Si tratta, a questo punto, di una vera disfatta per l’ultima arrivata in casa Apple. A esclusione di Disney, la cui partecipazione è naturalmente legata alle azioni della società possedute da Jobs, i principali network si stanno via via dileguando, lasciando a Fox il triste compito del beta tester.

Viacom, che controlla canali quali Comedy Central e Nickelodeon, ha affidato una dura critica nelle mani del CEO Philippe Dauman:

99 centesimi per il noleggio non è abbastanza. Diamo molto valore ai nostri contenuti, non pensiamo Apple faccia lo stesso.

Dichiarazione a cui è seguita quella di Les Moonves, CEO di CBS, il quale si è detto estremamente dubbioso della portata del progetto di Cupertino:

Ho detto ad Apple che staremo a vedere come andrà a finire. Ne riparleremo a gennaio, o l’anno successivo…

Sale così a quattro il numero dei network che hanno voluto rimarcare il loro secco rifiuto a questa piattaforma di rental, fortemente voluta dall’iCEO per il rilancio di Apple TV. Il fallimento del planning di Apple è ormai palese e, probabilmente, l’unica mossa rimasta a Cupertino sarà accontentare i content provider con delle tariffe a loro gradite. A meno che, incredibilmente, il test condotto su Fox non si riveli di estremo successo. Qualora, infatti, si verificassero guadagni ingenti derivanti dalla larga diffusione, così come quotidianamente rilevato su App Store, è molto probabile un cambio di policy da parte delle emittenti televisive. Il tutto, sempre che si riesca a convincere l’utenza che il noleggio targato Mela sia più conveniente del download gratuito, ma illegale, delle proprie serie televisive sia dai sistemi di filesharing che dai servizi di webhosting.

Non ci resta che attendere e vedere se, nell’immediato futuro, Apple TV riuscirà a evitare nuovamente il fallimento.

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