Intel vola, ma Atom rallenta

Intel festeggia la cifra record di 11 miliardi di fatturato. Il dato cela le difficoltà Atom, in calo tendenziale e con di fronte il rischio di un mercato ormai maturo
Intel festeggia la cifra record di 11 miliardi di fatturato. Il dato cela le difficoltà Atom, in calo tendenziale e con di fronte il rischio di un mercato ormai maturo

Le cronache dal mondo dell’economia per la giornata di oggi traggono tutte ispirazione da una notizia su tutte: Intel ha superato gli 11 miliardi di fatturato nel trimestre confermandosi non soltanto un colosso di immane valore, ma perpetrando anche la crescita del comparto in un momento teoricamente difficile in cui la ripresa stenta in più settori a tornare in auge.

La soddisfazione per i numeri diramati con la trimestrale ricevono l’applauso di Paul Otellini, CEO Intel: «I risultati Intel per il terzo trimestre hanno segnato il record assoluto a livello di fatturato e risultato operativo. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla forte domanda da parte di clienti aziendali, alle vendite dei nostri prodotti leader nel mercato e alla continua crescita nei mercati emergenti. Guardando al futuro, continuiamo a prevedere una solida domanda globale di prodotti per il computing di tutti i tipi, e in particolare siamo entusiasti della prossima generazione dei nostri processori, nome in codice Sandy Bridge, e dei numerosi nuovi progetti basati sui nostri processori Intel Atom in molteplici dispositivi che vanno dai prodotti della nuova Google TV a una vasta gamma di tablet basati sui sistemi operativi Windows, Android e MeeGo».

+3% tanto per il comparto PC Client quanto per i Data Center; scende il fatturato per i microprocessori Intel Atom, mentre il margine lordo si conferma al 66%. Per quanto riguarda lo stallo del mercato Atom, la riflessione si lega direttamente all’arrivo dei tablet: può o meno questa nuova forma di mercato cannibalizzare la parte restante? Intel sostiene di sì, ma si tratta di una azione marginale e non comunque direttamente misurabile. Il fenomeno è comunque sotto osservazione perchè rischia di erodere mercato ai pc e di portare ulteriore stagnazione tra i netbook (un mercato ormai considerato «maturo»).

Buono anche il risultato ottenuto in territorio italiano. Spiega infatti Dario Bucci, Country Manager del gruppo per Italia e Svizzera: «Anche in Italia, in questi mesi, abbiamo registrato una buona domanda sul fronte aziendale, trainata da esigenze di risparmio e di sicurezza. A titolo esemplificativo, posso citare l’esperienza vissuta con Unipol Gruppo Finanziario, che ha introdotto i nuovi processori Intel Xeon 7500 migliorando l’efficienza, la flessibilità e la sostenibilità ambientale dell’intera infrastruttura IT, ottenendo al tempo stesso benefici tangibili per gli utilizzatori finali».

Photo credit: huangjiahui

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti