Stupri e ricatti su Facebook: arrestato

Un ragazzo californiano ha rubato foto di nudo da centinaia di account email e pubblicato il tutto sui relativi profili di Facebook: rimarrà in carcere per 6 anni
Un ragazzo californiano ha rubato foto di nudo da centinaia di account email e pubblicato il tutto sui relativi profili di Facebook: rimarrà in carcere per 6 anni

Un 23enne californiano è stato dichiarato colpevole per aver rubato immagini di donne e di minorenni nude da centinaia di account di posta elettronica, inviato le fotografie ai propri amici e in alcuni casi postandole anche sui loro profili personali di Facebook. Una perversione fuori controllo, in commistione con un astuto sistema per il reset delle password, hanno portato il ragazzo ad una serie di violenze solo in apparenza virtuali e che vedono concludersi la vicenda con una reale detenzione in un carcere USA.

Ma come ha fatto George Samuel Bronk, questo il nome del colpevole, a metter su tale tipo di reato? Secondo quanto ha spiegato il procuratore generale dello Stato della California, Kamala D. Harris, il ragazzo ha cercato persone di sesso femminile su Facebook che hanno postato pubblicamente il loro indirizzo di posta elettronica e il loro numero di telefono; avendo a disposizione questi due dati, Bronk è andato a reimpostarne la password agendo direttamente tramite il provider di posta elettronica, ottenuto le foto di nudo e rovinato la reputazione delle vittime sul social network, non dando peraltro loro la possibilità di reagire visto che è andato immediatamente a creare una nuova password. In un altro caso, invece, Bronk è riuscito ad estorcere ulteriori immagini di nudo e addirittura dei video, minacciando la vittima di rendere pubblico il materiale di cui già era in possesso.

Quello è stato definito da varie vittime come uno “stupro virtuale” porterà il 23enne a dover trascorrere sei anni in carcere per intrusione informatica, falsa identità e possesso di materiale pornografico e pedopornografico. E quello che invece era stato definito dal ragazzo stesso come un “qualcosa di divertente”, lo porterà ad essere etichettato dallo Stato della California come un molestatore sessuale, visto che ha scaricato sul suo computer una gran quantità di materiale rovinando la vita di altre persone.

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