Manifesto LulzSec: 1000 tweet e un motivo

LulzSec ha pubblicato un manifesto retrospettivo delle proprie azioni, spiegandone i motivi e dipingendo un quadro tetro della situazione.
LulzSec ha pubblicato un manifesto retrospettivo delle proprie azioni, spiegandone i motivi e dipingendo un quadro tetro della situazione.

In occasione del 1000esimo tweet, LulzSec ha voluto spiegare a tutti il motivo del proprio agire. A questo punto, infatti, il confine tra hacker e cracker ha iniziato a farsi flebile.  Continui attacchi rivendicati hanno iniziato a polarizzare i giudizi su “Lulz Security”, dividendo chi è a favore delle offensive e chi invece ne punisce gli effetti deleteri.

In quello che si presenta come un vero e proprio manifesto, LulzSec ha voluto chiarire ai lettori il motivo dei propri attacchi. Il testo dipinge un quadro tetro della situazione: i dati che vengono disseminati dagli utenti, infatti, potrebbero essere violati in qualsiasi momento. LulzSec separa il proprio agire da quello del lato oscuro del sistema però: il gruppo ha segnalato le proprie violazioni, mentre qualcuno potrebbe forzare la mano senza ammettere alcun attacco ed operando in silenzio.

In merito ai dati rilasciati, le argomentazioni addotte sono però diverse e lontane tanto dall’etica hacker quanto dalle motivazioni cracker: semplicemente, Lulz ammette di portare avanti talune iniziative semplicemente per divertimento. E confronta il divertimento di chi opera sul codice a colui il quale si diverte a vederne le conseguenze. Una sorta di “siamo tutti uguali” al cospetto del colpo a sorpresa, insomma, di fronte al quale il manifesto spiega che questo è il momento di fare così. Ed una puntualizzazione per riposizionare gli elementi sulla scacchiera: i LulzSec e gli Anonymous non sono in competizione.

Il divertimento che si oppone al regime del terrore, insomma, un caos provocato che va a distruggere un ordine forzato e sbagliato: un monito quotidiano fatto di attacchi ripetuti per rendere chiaro a tutti come si possa esorcizzare un problema di sicurezza talmente diffuso da essere praticamente inevitabile. LulzSec intende accreditarsi sul lato buono della medaglia raccontando quello che avrebbe potuto essere il proprio agire: cosa ne sarebbe stato degli utenti se le violazioni di PBS, Sony, FBI, CIA e quanti altri fossero rimaste segrete e sfruttate per fini truffaldini.

L’interrogativo sembra reggere, le risposte appaiono invece estremamente più deboli. Tuttavia, questo è il manifesto. Questo è LulzSec.

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