Sony: trapelano rumor sulla TV rivoluzionaria

Emergono alcune indiscrezioni relative alla TV rivoluzionaria che presenterà Sony a breve.
Emergono alcune indiscrezioni relative alla TV rivoluzionaria che presenterà Sony a breve.

La notizia che Sony lancerà un nuovo tipo di televisione seguendo quelle che sembrano le intenzioni di Apple ha fatto il giro del mondo qualche giorno fa, dopo le dichiarazioni del CEO della società Howard Stringer, che aveva parlato espressamente di come Sony sia interessata a “rivoluzionare la TV“. Ora, a distanza di qualche giorno dall’annuncio, iniziano ad arrivare alcune indiscrezioni che potrebbero essere indicative dei piani dell’azienda giapponese.

Secondo alcune voci, infatti, Sony starebbe trattando con alcune grandi aziende del settore dei media per portare sui propri prodotti i loro canali televisivi, offrendo una piattaforma di distribuzione alternativa al satellite o al cavo, quest’ultimo molto diffuso soprattutto negli USA.

Le trattative sarebbero quindi in corso per offrire agli utenti i principali network televisivi americani via Web, rendendoli fruibili a una platea che potrebbe accedere tramite i più disparati dispositivi: dai televisori della linea Bravia ai lettori Blu-Ray, dagli impianti Home-Theatre in grado di connettersi a Internet alla Playstation 3, con la possibilità che l’accesso sia consentito anche ai nuovi tablet lanciati di recente.

Sony sembra quindi intenzionata a mettere in piedi una vera e propria offerta alternativa ai principali operatori televisivi tradizionali attivi nel mercato della pay-TV, puntando sulla diffusione e l’integrazione dei propri prodotti così da ottenere un pubblico potenziale molto interessante sin dalla primissima fase di lancio.

Il progetto, ambizioso, porrebbe Sony in diretta concorrenza con i grossi operatori via cavo e satellitari americani. Inoltre, va detto che il piano della società giapponese sembra ritagliato su misura per il mercato americano, più evoluto e avvezzo alla fruizione dei contenuti in streaming rispetto, ad esempio, a quello italiano, dove pesa culturalmente la mancanza della TV via cavo e dove la qualità delle connessioni spesso non consente un pieno utilizzo multimediale della Rete.

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