Piratata la musica antipirateria: è scandalo

Il responsabile di un gruppo anti-pirateria ha preteso una "tangente" sulle royalty di un brano utilizzato indebitamente in una campagna anti-pirateria.
Il responsabile di un gruppo anti-pirateria ha preteso una "tangente" sulle royalty di un brano utilizzato indebitamente in una campagna anti-pirateria.

BREIN, gruppo antipirateria olandese, è coinvolto in un paradossale e grave scandalo per aver utilizzato abusivamente il brano di Melchior Rietveldt che si trova nei messaggi video antipirateria utilizzati all’inizio della maggior parte dei DVD. Il musicista olandese ha infatti denunciato un’azione pirata sul suo brano proprio da parte dell’associazione che combatte la pirateria, ed è scoppiato un vero e proprio caso che ha portato anche alle dimissioni Jochem Gerrits, uno dei membri della società che tutela il diritto d’autore nel paese. Ed il brano incriminato, stando all’indicazione di Paolo Attivissimo, risulta essere proprio quella colonna sonora delle iniziative antipirateria utilizzate in cinema e DVD anche in Italia:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=4pIOMNsb8XM[/youtube]

Rietveld aveva composto il brano antipirateria per l’utilizzo in un festival di cinema locale e poi ha casualmente notato come la sua musica sia stata riciclata per altri scopi senza alcuna autorizzazione. Il brano è stato utilizzato in decine di milioni di DVD diffusi nei Paesi Bassi ed egli non avrebbe ricevuto alcun compenso per il relativo utilizzo: le stime sui danni economici subiti per la distribuzione del suo lavoro sono pari ad oltre un milione di euro. La cifra è stata quindi chiesta alla Buma/Stemra, agenzia locale che si occupa delle royalty in ambito musicale.

Nessun risarcimento però è stato erogato e inizialmente l’uomo non ha ricevuto alcuna risposta, fin quando è stato recentemente contattato direttamente da Gerrits. Il membro del consiglio direttivo dell’agenzia olandese si è offerto di aiutare il musicista, ma a condizioni decisamente opinabili: l’accordo offerto era infatti quello di spostare la proprietà del brano alla High Fashion Music di proprietà dello stesso Gerrits. Per il “servizio” di recupero crediti prestato, Gerrits avrebbe preteso il 33% dei compensi complessivi, ossia la terza parte di poco più di 1 milione di euro, lucrando così in modo indebito su di un diritto altrui regolarmente maturato.

La vicenda ha assunto visibilità pubblica grazie all’intervento di una radio e Gerrits è stato costretto ad annunciare le proprie dimissioni temporanee dal board Buma/Stemra. Le azioni di Gerrits hanno provocato incredulità tra gli olandesi e la notizia ha oggi una risonanza internazionale. Gerrits ha sostenuto di esser stato male interpretato, ma le registrazioni audio delle trattative non lascerebbero spazio ad interpretazioni.

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